Il Napoli smonta il giocattolo? E gli altri no?


Il Napoli smonta il giocattolo. Aurelio de Laurentiis ha rotto il giocattolo. Frasi simili risuonano da settimane (per la precisione dal quattro Maggio, dal pareggio scudetto contro l’Udinese) sulle bocche di tutti gli addetti ai lavori. Motivo: via Luciano Spalletti, a causa della PEC inviata dalla società per confermare il tecnico toscano un terzo anno.

Inoltre Kim è andato via, Ndombelé e Bereszyński fine prestito. Osimhen sarà venduto, Kvaratskhelia andrà via, Giuntoli è della Juventus, Di Lorenzo ormai è andato via. Insomma sarebbe stata una diaspora vera e propria, senza freni. degna dell’esodo degli ebrei dall’Egitto.

Ma si tratta veramente di giocattolo rotto? Il Napoli perderà sicuramente tutti questi calciatori? Premessa importante: la scorsa stagione i partenopei persero: Koulibaly, Insigne, Fabian Ruiz, Mertens ed Ospina (quest’ultimo salutato come un grande portiere, ma in realtà normalissimo) eppure è arrivato il trofeo più ambito: lo scudetto

Chi ha ceduto il Napoli?

Ma è veramente così? Analizziamo la situazione di mercato. Ndombelé e Bereszyński sono, per l’appunto, andati via per la scadenza del loro prestito. Il secondo, scambiato con Zanoli, è tornato alla Sampdoria, mentre il primo è tornato al Tottenham in quanto il riscatto elevato e l’alto stipendio hanno reso difficile l’operazione.

L’altra perdita, peraltro non ancora ufficiale (ma si arriverà ad un accordo a breve), è quella di Kim Minjae. Il coreano possedeva una clausola rescissoria di sessanta milioni valida dal primo al quindici di luglio. Clausola che il calciatore ha sempre rifiutato di eliminare e perfino di rinviare alla stagione successiva.

Il Napoli e le concorrenti

Una perdita importante. Ma perché solo il Napoli rompe il giocattolo? Una squadra che finisce il campionato sedici, diciotto e venti punti di distanza da seconda terza e quarta (per i tifosi della Juventus, sarebbero comunque diciotto), a mio avviso, è talmnete avanti che il gap è molto difficile da colmare.

Ma il Milan che perde: Massara, Maldini, Tonali, Brahim Diaz, con un Giroud sempre più vecchio non rompe il giocattolo? L’Inter che perde: Dzeko, Gagliardini (che se forse qui gli interisti esulteranno), Onana, Skrinizar, Brozovic e Lukaku aspetta lo svolgersi degli eventi non rompe il giocattolo?

Giuntoli va via, ed era una pedina fondamentale per lo scudetto. Ma l’Inter, la Juventus, il Milan hanno vinto senza Giuntoli. E la Juventus è tutta da rifondare, con un allegri ai minimi storici. La Lazio è squadra forte ma Lotito continua a tenere dodici giocatori in rosa e la Roma è una squadra lunatica.

In conclusione: se il Napoli ha rotto il giocattolo, perché le altre no? Al massimo posso dire che: Il Napoli rompe il giocattolo, ma le altre il giocattolo neanche c’è l’hanno. Ricordo che l’Inter si è calata le proverbiali braghe per Brozovic (con l’offerta ribassata da 23 a 18), mentre De Laurentiis rifiuta quasi duecento milioni per Lobotka.

Osimhen e gli altri

Va anche ricordato che il Napoli ha già riscattato Raspadori (va ricordato che era prestito con obbligo di riscatto), Simeone, rinnovato con Anguissa, Lobotka, Kvaratskthelia e Rrhamani. Spalletti è stato prontamente sostituito con Garcia. sarà ovviamente il campo a stabilire se il francese sarà la scelta giusta.

Su Osimhen, ingaggio attuale 3.5 milioni; ingaggio proposta, sei milioni più bonus con una clausola rescissoria dalla stagione 2024/2025. Non male per un presidente accusato di smontare il giocattolo. Adesso tutto è nelle mani dell’attaccante nigeriano e del suo procuratore Calenda.

Db Reggio Emilia 17/02/2023 – campionato di calcio serie A / Sassuolo-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport
nella foto: esultanza gol Victor Osimhen

Qualcuno potrebbe dire “Come si fa a rinunciare ai soldi di Arabi/PSG/Premier League?”. Luis Alberto, Modric e Lukaku l’hanno fatto. E’ vero, guadagnano tanto, ma c’è che non si è fatto problemi (CR7 Docet). Quindi, sé un calciatore vuole rimanere rimane e, allo stesso modo, chi vuole andare via va

 

 

 

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