Inter non scappi! Il Napoli batte la Fiorentina al “Maradona”


Il Napoli risponde alla vittoria fortunata dell’Inter contro il Monza, fanalino di coda, con una buona prestazione e soprattutto il ritorno alla vittoria dopo circa un mese e mezzo. Nel primo tempo la squadra di Conte, costretta ancora a cambiare modulo per le perduranti assenze di Anguissa e Neres, avrebbe potuto segnare più gol del misero vantaggio rimediato sull’incertezza del bravo De Gea dopo la conclusione di Mc Tominay, che permette a Lukaku finalmente di mettere una palla dentro a porta vuota. In precedenza il nazionale italiano Raspadori, divenuto titolare per l’assenza di Neres, aveva impegnato seriamente il portiere spagnolo, salvato successivamente dalla mira non perfetta di Mc Tominay e dalla traversa su tiro da fuori di capitan Di Lorenzo. Anche in questa gara l’arbitro e il var diventano i protagonisti, quando un abbraccio a due mani all’altezza dell’area piccola.

A Lukaku viene ritenuto regolare. Ci sono altre due occasioni per raddoppiare per il Napoli, ma De Gea si riscatta con due parate di piede alla Garella, entrambe difficili, su Raspadori e Spinazzola. La Fiorentina, seppure stanca per l’impegno di Atene col Panathinaikos in Conference league, non sta solo a guardare e costruisce un paio di situazioni pericolose, soprattutto con il redivivo Kean, che in particolare mette i brividi ai tifosi del San Paolo Maradona, sfiorando di testa la traversa, su un’uscita non impeccabile di Meret. Nella ripresa inizialmente il Napoli si limita a contenere la reazione della Fiorentina, che reclama per un fallo di Gilmour su Fagioli, che però era fuori dall’area.

Lo scozzese Gilmour stavolta non ripete la prestazione brillante contro l’Inter e il centrocampo del Napoli ne risente, anche se Lobotka orchestra come sempre benissimo il gioco e gli esterni Politano e Spinazzola sono bravi nelle due fasi, coprendo la difesa, che soffre un poco troppo le giocate di Kean e Gudmundsson, schierato a sorpresa nella formazione iniziale da Palladino. Deve pensarci Giacomino Raspadori a dare tranquillità al Napoli, impegnando prima De Gea e poi realizzando il raddoppio su assist del bravo Lukaku, che convince Conte a tenerlo ancora in campo. A questo punto la gara sembrava chiusa, ma non è così perché l’islandese Gudmundsson sale in cattedra, dopo aver rischiato l’espulsione, realizzando una bella rete con un tiro da fuori su assist di tacco di Kean. Gudmundsson viene solamente ammonito, ma avrebbe meritato il cartellino rosso per un paio di interventi fallosi, ritenuti in un caso addirittura regolari da arbitro e pure dal var.

I primi cambi per la Fiorentina vedono Ranieri e Parisi, uscire a beneficio di Pongracic e Gosens, mentre Conte come sempre aspetta gli ultimi minuti, per mettere forze fresche in campo. Così interviene ancora Palladino a inserire Moreno al posto del difensore Comuzzo, corteggiato a lungo dal Napoli nel mercato di gennaio. Si scaldano lungamente a vuoto Ngonge e Okafor, perché sorprendentemente ad entrare è Olivera al posto di un esausto Politano, e solo successivamente vengono inseriti Beltran per la Fiorentina e Billing per il Napoli, al posto dell’infortunato Mc Tominay e non di Raspadori, che esce comunque ma a beneficio dell’ex viola Cholito Simeone. La Fiorentina resta in partita fino alla fine, nonostante l’evidente stanchezza, che coinvolge anche i subentrati Pongracic e Moreno. Nel recupero Conte per difendere la preziosa vittoria inserisce anche Jesus per un altro calciatore come Spinazzola, che ha speso tutte le energie a sua disposizione.

Il Cholito Simeone manca clamorosamente il terzo gol, involandosi davanti a De Gea, che addirittura blocca la sua conclusione certamente molto deludente, mentre Gilmour fa aumentare i minuti di recupero per i suoi crampi, un chiaro sintomo della sua disabitudine a giocare un’intera partita, ma lo scozzese è encomiabile per la sua determinazione a continuare a lottare fino alla fine. Insomma non è stato facile per il Napoli tornare alla vittoria contro una Fiorentina, che seppure non al meglio, è stata molto dignitosa, ma il successo consente ai partenopei di restare in scia dei nerazzurri, campioni d’Italia, aspettando il risultato delle più dirette avversarie, Juventus e Atalanta, che si affrontano nello scontro diretto, senza però snobbare squadre ancora temibili un classifica come Lazio e Bologna.

 

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