Un secondo tempo da incubo con Miranda e Nagatomo espulsi e l’Inter che getta alle ortiche ogni sogno Champions
Samir HANDANOVIC 6 – Poco lavoro con una sola parata ad inizio ripresa su Belotti, ma poi deve chinarsi due volte per raccogliere la palla dal fondo della rete, anche se le colpe sono d’altri.
Davide SANTON 4,5 – Si vede che il ragazzo è abituato più a stare in panchina che in campo. Sbaglia nell’occasione del gol del pareggio non stringendosi in marcatura su Molinaro (dall’85’ EDER s.v.).
MIRANDA 4,5 – Un Miranda doppia faccia. Nel primo tempo autoritario, nel secondo in bambola. Prima sbaglia la chiusura su Maxi Lopez in occasione del gol del pareggio e poi si fa espellere lasciando i compagni in dieci nel momento chiave del match.
JUAN JESUS 5 – Già nel primo tempo Miranda lo sgrida per stringersi in marcatura. Soffre terribilmente sia Belotti che Maxi Lopez, specialmente quando rimane orfano del capitano verdeoro.
Yuto NAGATOMO 5,5 – Stesso discorso fatto per Miranda si può fare per il giapponese. Bene nel primo tempo quando si spinge sulla fascia e scambia con Perisic, quanto male nella ripresa, suo malgrado, nell’occasione del rigore inesistente con conseguente espulsione.
Marcelo BROZOVIC 6 – Dai suoi piedi partono tutte gli iniziative nerazzurre anche se qualche volta esagera a portare la palla. Merito suo il rigore guadagnato per il vantaggio provvisorio. Nella ripresa quando le cose vanno male si scoraggia e tira i remi in barca.
Gary MEDEL 5,5 – Come al solito si mette davanti alla difesa, ma patisce come tutta la squadra il disastroso secondo tempo.
Adem LJAJIC 5 – Lui doveva essere l’arma in più dell’attacco interista per sfondare il bunker granata, ma al contrario in campo si vedeva svogliato nell’inseguire il suo diretto avversario, in questo caso vedi un po’, proprio Molinaro ed egoista con la palla al piede (dal 59’ Jeison MURILLO 6 – Visto quello che combinava Juan Jesus, viene spontanea la domanda sul perché Mancini non l’abbia schierato dall’inizio. Quando entra fa al meglio il suo dovere di difensore centrale. La speranza è quella che la società non lo ceda.
Rodrigo PALACIO 5,5 – Mette tutta la sua generosità, ma l’Inter ha bisogno di molto di più. Da punta centrale naufraga, ma lo sanno anche i muri che il Trenza non è stato mai una punta centrale.
Ivan PERISIC 6 – Forse non il miglior Perisic delle ultime uscite, però quando prende palla semina sempre il panico dalle sue parti. È lui l’uomo assist tanto che in extremis quasi mandava Eder in rete.
Mauro ICARDI 6,5 – Senga il gol del momentaneo vantaggio che illude il popolo nerazzurro. Sfiora il raddoppio di testa e fa da terminale offensivo per tutta la squadra. La sua sostituzione nel momento chiave della gara lascia tutti con la bocca aperta. Dica quel che vuole Mancini, ma in quel momento anche un Icardi con una gamba sola serviva (dal 71’ Jonathan BIABIANY 5,5 – fa le sue solite sgroppate, ma non servono, visto che in area non c’era nessuno a raccogliere i suoi pochi cross).
All. Roberto MANCINI 4 – Sbaglia tutto. Primo, a non presentarsi con l’affiatata coppia Miranda-Murillo, secondo, sostituendo Icardi nel momento nel quale l’Inter aveva bisogno di trovare il gol. Adesso con l’obiettivo Champions perduto deve essere bravo a tenere la squadra unità con l’intento di raggiungere almeno il 4^ posto che significa tabellone principale d’Europa League senza il bisogno di complicarsi la vita giocando i preliminari.