Intervista a Gianfranco Piccirillo sul suo ultimo lavoro

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Intervista al Presidente dell’Associazione StabiAmore, Gianfranco Piccirillo che racconta alcune chicche per i lettori su questa affascinante tematica sul 1945 dello Stabia:

Gianfranco Piccirillo che regala alla città Stabiese un nuovo lavoro. Come è nata l’idea di scrivere questo libro?

L’idea di scrivere un libro dossier sulla questione del campionato del 1945 viene da lontano, dal comitato dei festeggiamenti del centenario dello Stabia, nel quale sono venuto in possesso dei primi frammenti di materiale storico sulla vicenda. Devo ringraziare innanzitutto Tonino Ercolano storico leader della tifoseria della curva stabiese per aver proposto l’argomento, l’avvocato Canzanella per aver fornito documenti e ritagli di giornali dell’epoca e il professore Pezzullo di Frattamaggiore, che ha svolto la prima ricostruzione di quel campionato nel suo libro dedicato alla Frattese. Successivamente una prima bozza di mia ricostruzione delle vicende storiche del 1945 è stata proposta sul giornale Match Program che venne diffuso negli anni di serie B dal responsabile marketing della società Gianclaudio Romeo e diffusa poi nel web dal sito storico stabiese Libero Ricercatore, ma nessuno ha voluto mai aiutarmi nella creazione e diffusione di un vero e proprio libro sull’argomento. Devo invece ringraziare il consigliere comunale Tonino Scala che ha voluto contribuire alla stesura, curando in particolare la parte storica sia del titolo del 1944 poi riconosciuto allo Spezia, che quella relativa al campionato vinto dallo Stabia. Il libro dossier che affronta il torto subito,, analizzando i fondamenti sportivi storici e giuridici sui quali legittimamente lo Stabia può chiedere il riconoscimento postumo del titolo, può vantare la prefazione del grande portiere stabiese Gennaro Iezzo ed era pronto da tempo, ma non si riusciva a trovare il modo di presentarlo ufficialmente per la pandemia. Il libro dossier vuole essere uno strumento per ottenere quello che è stato conquistato e mai riconosciuto alla città e alla sua squadra di calcio alla fine della seconda guerra mondiale.

Cosa ci puoi raccontare di questa dinamica storica?

La dinamica storica del libro è molto interessante e credo che oltre ai tifosi dello Stabia possa incuriosire molto anche tutti gli appassionati della storia del calcio italiano. Nel libro dossier si analizzano tutte le giornate del campionato regionale misto che si disputò nella Campania, liberata dalle truppe alleate, dal gennaio al giugno del 1945 con tanti episodi che sono significativi della realtà che si viveva dalle nostre parti alla fine del secondo conflitto mondiale e le gare di calcio disputate tra squadre che meritano tutte l’encomio per aver giocato in condizioni ambientali molto difficili. Lo Stabia era la più forte di tutte perché aveva tra le sue fila calciatori molto importanti come Romeo Menti, grande protagonista della squadra più gloriosa del calcio non solo italiano, il Torino, che purtroppo scomparse nella tragedia di Superga e al quale sono dedicati ben quattro stadi, compreso il nostro di Castellammare di Stabia. Lo Stabia vinse il campionato e la Coppa Coni, battendo più volte il Napoli, ma superando anche la Salernitana e la stessa Fiorentina e non disputò le fasi successive con le vincenti dei campionati delle altre Regioni per motivi non dipendenti dalla sua volontà. Per questo la dinamica storica del libro chiarisce bene perché lo Stabia ha diritto se non proprio allo scudetto, ma almeno ad un riconoscimento onorifico di un titolo nazionale per la vittoria del 1945 in analogia a quanto ottenuto dai vigili del fuoco di La Spezia nel campionato dell’Alta Italia del 1944 nella Repubblica sociale, dopo la richiesta ufficiale fatta alla federazione gioco calcio nei primi anni duemila.

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Hai anche Presentato alla città questo lavoro. Che serata è stata?

Io e Tonino siamo riusciti finalmente a presentare il 30 settembre libro dossier sul 1945, seppure con tutte le restrizioni dovute alla normativa vigente per la pandemia da covid e devo dire che abbiamo ricevuto grandi apprezzamenti. Abbiamo invitato nell’occasione sia l’amministrazione comunale che la società, la quale ha partecipato al convegno con la presenza qualificata del direttore sportivo Raffaele Rubino. Purtroppo era assente l’amministrazione cittadina, ma c’è stato l’intervento molto apprezzato del consigliere di fratelli d’Italia Ernesto Sica che ha messo da parte le differenze politiche, peraltro nette, nei confronti del coautore del libro Tonino Scala, consigliere di Leu nonché segretario regionale di Sinistra italiana, e si è detto convinto che questa battaglia per il riconoscimento va condotta dall’amministrazione comunale e da tutte le forze politiche con una richiesta ufficiale alla federazione, magari congiunta con quella della società, la cui disponibilità è stata garantita dal chiaro intervento del direttore Rubino. I rappresentanti della stampa, della tifoseria organizzata e dell’organismo arbitrale regionale presenti, pure hanno dato la massima disponibilità a favorire la legittima richiesta del riconoscimento in tutti i modi possibili.Insomna è stato un convegno che ha rinvigorito le speranze di essere finalmente sulla strada giusta per ottenere il riconoscimento nazionale allo Stabia, sulla falsariga del grande lavoro prodotto negli anni scorsi dall’analogo comitato di La Spezia sulla questione del campionato del 1944.

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La Juve Stabia rappresenta un vessillo storico per il Sud Italia e per il calcio Campano. Se un domani dovresti raccontare un nuovo capitolo sulla storia gialloblù quale sarebbe la fase storica?

Ho già scritto un sunto della storia calcistica dello Stabia nel mio primo libro diario StabiAmore e ora assieme a Tonino Scala mi sono concentrato sul campionato del 1945, con alcune note biografiche su Romeo Menti e altri calciatori dello Stabia di quel periodo. In futuro mi piacerebbe occuparmi anche di altri periodi della gloriosa storia calcistica di Castellammare, soffermandomi magari sull’era del presidente Roberto Fiore, che ho seguito anche come cronista attento della gloriosa emittente stabiese radio boomerang International, ma potrei dedicarmi anche alle fasi successive egualmente entusiasmanti della gestione prima di D’Arco e poi di Manniello con le magnifiche promozioni in serie B e le vittorie in coppa Italia.

Sei Presidente dell’associazione Stabiamore molto attiva sul territorio. Che scenari si prevedono per questo fine anno e per il 2022 ?

L’associazione StabiAmore sta vivendo una fase molto importante che culminerà nella celebrazione a dicembre del suo quinto congresso dall’anno della sua nascita, il 2007, che coincide con quello della celebrazione del centenario del calcio stabiese. Ci saranno grandi novità sia per quanto riguarda i ruoli apicali dell’associazione che per le nuove iniziative che abbiamo già messo in cantiere dopo le soddisfazioni per quelle realizzate, tra le quali appunto la battaglia per il riconoscimento dello scudetto del 1945, ma anche la promozione dell’azionariato popolare e la premiazione di numerose personalità per aver contribuito al prestigio di Castellammare e non solo nello sport, ma in tutti i campi della cultura. Voglio solo anticipare due temi tra i tanti che tratteremo al congresso, la collaborazione con la nascente associazione EternoD10S per quanto riguarda il tema della solidarietà e il recupero dei minori a rischio attraverso la promozione della pratica sportiva e il rilancio a grandi livelli del calcio femminile per favorire la parità di genere e la legittima richiesta delle donne di praticare calcio anche nel nostro territorio, seguendo l’esempio positivo della squadra del Pomigliano in massima serie.

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Poi Aggiunge delle Info per i lettori:  Il libro dossier 1945 può essere acquistato a Castellammare nelle edicole del centro a via Denza e piazza Giovanni XXIII e presso la storica caffetteria Fontana in piazza Matteotti. Presto potrà essere richiesto via web anche sui migliori siti del settore dei libri come già accaduto con il mio precedente libro diario StabiAmore.

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