La trasferta della Juve Stabia in casa del Südtirol porta le “vespe” a calcare un terreno ricco di storia e di passione sportiva: lo Stadio Druso. Un impianto il cui nome evoca le gesta dell’antica Roma e che oggi pulsa al ritmo del tifo biancorosso
Lo Stadio Druso di Bolzano prende il nome da Nerone Claudio Druso, il quale, durante le guerre Retico-Germaniche intorno al 15 a.C., fece costruire il primo ponte sull’Isarco, nei pressi dell’attuale città.
Lo stadio ha subito un primo rinnovamento nel 2000, seguito da una sostanziale ristrutturazione tra il 2019 e il 2021. I primi interventi, completati il 1° novembre 2020, hanno riguardato il campo (spostato e dotato di riscaldamento con nuovo manto erboso) e l’ampliamento e la completa riqualificazione delle tribune orientali lungo l’Isarco. I lavori complessivi si sono conclusi nella primavera del 2022.
Nota sullo Stadio Druso:
Inaugurato nel 1936 e di proprietà del Comune di Bolzano, lo Stadio Druso presenta un campo da gioco di dimensioni standard pari a 105 metri di lunghezza per 68 metri di larghezza. La sua capienza attuale è di 5.520 posti a sedere, di cui 624 riservati al settore ospiti.
Gli ultimi interventi di restauro dello stadio includono un primo rinnovamento nel 2000 e una significativa ristrutturazione tra il 2019 e il 2021. Quest’ultima fase ha visto il completamento dei lavori sul campo (spostamento, riscaldamento e nuovo manto erboso) e sulle tribune orientali (ampliamento e rinnovamento completo lungo l’Isarco) entro il 1° novembre 2020, con la conclusione dell’intera opera nella primavera del 2022.