Juve Stabia le vespe di Guido Pagliuca raccolgono un punto importante a Crotone. Il racconto di Gianfranco Piccirillo dell’Associazione Culturale Stabiamore:
Pagliuca sceglie una formazione con Andreoni al posto di Baldi, il ritorno di Erradi a centrocampo e Meli al posto dello squalificato Piscopo, contro un Crotone reduce da una striscia positiva di otto risultati positivi, e mai sconfitto nella storia, tra le mura amiche, dallo Stabia. La squadra domina nettamente la prima metà del primo tempo, riuscendo a passare in vantaggio su rigore, per un netto fallo di mano di Loiacono in area, ma sbaglia alcuni traversoni con Erradi e un passaggio importante con Buglio, che però riesce ad impensierire di testa il portiere D’Alterio, preferito agli ex stabiesi Dini e Branduani. Il tecnico dei pitagorici, Zauli, fa giocare però Giron e Gomez, che pure hanno indossato la maglia dello Stabia, e l’ex attaccante, autore del gol annullato a Bassano, è protagonista dell’azione, che porta al pareggio di Tumminello. In realtà prima del colpo di testa ben assestato dalla punta pitagorica, il calciatore nativo di Vico Equense, con il padre argentino che fu campione mondiale di biliardo, ha toccato la palla con la mano e poi c’è stato un altro fallo sui difensori stabiesi, colpevoli in ogni caso sicuramente più di Thiam e dell’arbitro, sull’azione da calcio da fermo, che mette fine all’ imbattibilità dello Stabia, che durava da circa 600 minuti.
Il Crotone, abbastanza in ombra fino a quel momento, legittima il pareggio con un finale arrembante, nel quale è protagonista Tribuzzi con un gol annullato per un fuorigioco precedente di Tumminello o per un fallo, e una conclusione che sfiora il palo alla destra di Thiam. La gara però si incattivisce e ne risente lo spettacolo, anche perché i tifosi del Crotone, cominciano a creare un clima infuocato, per tentare di condizionare l’arbitro Lovison, che tutto sommato riesce a fare una buona gara, e approfittare dell’ingiusta assenza della tifoseria ospite, penalizzata ancora una volta da strane decisioni delle autorità. Nella ripresa Zauli sostituisce l’infortunato Papini con Bove e dopo un inizio abbastanza determinato da parte dei padroni di casa, Pagliuca si decide a rafforzare la difesa con l’ingresso di Baldi al posto del centrocampista Leone, in difficoltà per la partita rissosa e ammonito.
L’occasione più clamorosa di Tumminello, che prova ancora a segnare, capita dopo un brutto errore di Mignanelli, che per eccesso di sicurezza, stava favorendo il raddoppio del Crotone. Pagliuca per alleggerire la pressione della squadra calabrese inserisce Bentivegna per uno stanco Erradi, che comunque ha fatto bene il gioco che l’allenatore probabilmente desiderava, ma lo Stabia non riesce a rendersi pericoloso, nemmeno sugli sviluppi dei calci piazzati. La gara effettivamente non può essere definita quella delle più belle o per palati fini, ma alla fine del girone d’andata i punti cominciano ad essere più pesanti delle gare iniziali e una tattica ostruzionistica può servire come dimostra in serie A la Juventus di Allegri.
Nel finale Zauli fa entrare, tra gli altri, pure l’ultimo calciatore di movimento ex dello Stabia, Crialese, anche lui esterno basso come Giron, mentre Pagliuca preferisce addormentare la gara, rimanendo lì Stabia completamente rintanato nella sua metà campo per non concedere nessuno spazio agli avversari. Nel recupero, pur di ottenere il pareggio entra persino Folino in difesa al posto proprio di Bentivegna anche per l’espulsione di Meli per doppia ammonizione, e Thiam deve compiere l’intervento più difficile sul colpo di testa di Gomez, che costringe il portiere senegalese a mettere in angolo. Il punto è prezioso per lo Stabia, perché consente di mantenere il distacco inalterato sul Picerno e di aspettare con serenità il risultato del derby campano Benevento Avellino, candidandosi a diventare campione d’inverno in attesa di affrontare prima il Francavilla al Menti sabato prossimo e poi la squadra lucana del presidente americano il 22 dicembre in trasferta.