Juve Stabia sconfitta grave a Potenza. Il racconto di Stabiamore a fine gara. Di Gianfranco Piccirillo
#PotenzaStabia5a2 Novellino decide di sistemare la squadra come faceva Colucci, cambiando solo l’attacco con Bentivegna, Pandolfi e Silipo, affidandosi all’esperienza di Altobelli in difesa e del redivivo Mignanelli sulla corsia bassa sinistra. Purtroppo nel primo tempo le cose si complicano dopo la prima occasione per Silipo, che sfiora il palo alla destra di Gasparini perché ancora una volta la difesa si fa sorprendere dall’inserimento di un avversario, il centrocampista Talia di proprietà del Benevento, che ha gioco facile nel mettere dentro a pochi passi da Barosi. Le cose peggiori succedono dopo perché si passa da un possibile fallo di mano in area del Potenza al raddoppio di Raffaele Caturano, che segna in bella acrobazia, ma proprio sul filo del fuorigioco sugli sviluppi di un’azione, in seguito ad una bella parata di Barosi su colpo di testa di Murano. Lo Stabia viene colpito, ma cerca di lottare anche quando Pandolfi commette una sciocchezza gravissima, colpendo un difensore a gioco fermo e lasciando la sua squadra in dieci uomini, perché Novellino cambia modulo, inserendo Volpe al posto di uno spento Bentivegna. In questo modo lo Stabia anche in inferiorità numerica resta per una parte di gara in partita, impegnando severamente Gasparini con un tiro da fuori di Mignanelli e realizzando in mischia sugli sviluppi di un angolo un gol con Daniele Altobelli, che illude i tanti tifosi giunti al Viviani per una rimonta che sarebbe stata clamorosa. Purtroppo nella ripresa anche con la nuova sistemazione difensiva lo Stabia, non solo non riesce a pareggiare, ma subisce presto pure il terzo gol da Volpe, dopo che Barosi chiude splendidamente lo specchio della porta a Caturano a pochi metri da lui. Silipo manca nuovamente la porta, sfiorando ancora il palo, per un gol che avrebbe potuto riaprire nuovamente la gara, ma Novellino prova ancora a recuperare, inserendo D’Agostino e Maselli per i poco brillanti Berardocco e Ricci.
Purtroppo la squadra manca sempre l’ultimo passaggio e fatalmente in inferiorità numerica subisce il predominio territoriale dei padroni di casa, che provano diverse volte a superare ancora Barosi, fino a trovare il quarto gol con l’ex centrocampista del Cesena Steffe’. Novellino più che pensare a non prendere altri gol, pensa a segnare ancora, inserendo pure Zigoni per un Silipo troppo impreciso e Dell’Orfanello per un Mignanelli al rientro dopo un infortunio piuttosto lungo, ma forse avrebbe fatto meglio a contenere il passivo, che alla fine diventa imbarazzante. Infatti persino un difensore come Verrengia si permette di cercare e ottenere gloria in fase offensiva, realizzando peraltro un gol di pregevole fattura, come un vero e proprio attaccante. Insomma la gara, che doveva rappresentare la rinascita, diventa un incubo per Novellino, che avrà pensato di essere stato avventato nelle dichiarazioni, parlando addirittura dell’obiettivo possibile dei play off promozione. Bisogna invece fare i conti con una classifica, che vede lo Stabia impelagato ora nelle zone basse e che per evitare gli spareggi play out deve assolutamente fare punti nella prossima doppietta interna con Avellino e Fidelis Andria e il gol di D’Agostino nel finale da posizione defilata se non altro regala un poco di speranza in questo senso.
Ma per tornare a fare punti serve una resurrezione proprio nel periodo Pasquale contro due avversari, che in questo momento hanno pure gravi problemi di classifica, con la considerazione che però, oggettivamente lo Stabia sia al momento di gran lunga la peggiore squadra di questo campionato, peraltro già di per se abbastanza scadente.