Napoli. Empoli e Juventus, una settimana lunghissima


E’ tornato il sole in casa Napoli, sono tornati la vittoria e i tre punti. Il Crotone non è un test attendibile, ma giocare in 10 uomini dal minuto 31 e dopo una serie di 3 sconfitte consecutive non è semplice, anzi.

Cosa è andato a Crotone

A Crotone il Napoli ha fornito alcuni segnali positivi, dopo le sconfitte delle ultime 3 gare. Non era mancato il gioco, ma i singoli avevano fatto la differenza in negativo. Oggi il gioco, complice il terreno, non è stato esaltante, ma è tornata la convinzione nei calciatori.

Diawara, che sicurezza

Finalmente si è visto Diawara dal primo minuto e sinceramente il gioco espresso del ganese è stato di livello assoluto: solidità, posizione, qualche giocata positiva, un paio di di appoggi errati, ma sostanzialmente la prova è stata positiva e ci ha consegnato una valida alternativa a Jorginho, se non altro per farlo rifiatare.

Mertens, Giaccherini e Callejon

Si è visto nel finale Giaccherini nel finale, troppo poco per verificarlo, ma è un segnale di Sarri per tutti. Ha sostituito uno straripante Dries Mertens, in forma smagliante ed autore dell’ennesima prova importante del campionato; la novità più bella è che ha giocato bene partendo da titolare e non dalla panchina. Callejon è tornato al gol ed ha sciorinato la solita prova di quantità e qualità.

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In difesa Reina è tornato ad essere decisivo in bene, mentre Maksimovic, al primo gol in Serie A, è stato formidabile. Koulibaly, sul solito gol su palla inattiva, manteneva in fuorigioco Rosi, ma la prova è stata tutto sommato sufficiente.

Cosa non è andato a Crotone

Innanzitutto, il campo di calcio non è presentabile per la massima serie italiana. Forse non è il peggiore visto, ma sinceramente in Serie a queste cose non dovrebbero accadere.

Gabbiadini, così non va

Gabbiadini è stata la nota dolente del match. Se con il Besiktas si sono intravisti dei movimenti da prima punta, a Crotone l’attaccante azzurro è stato capace di un fallo di reazione e di beccarsi la prima espulsione della carriera. Risultato? Napoli in 10 per oltre un’ora, e senza la “punta centrale” (penso ancora che non lo sia) almeno per le prossime due partite (tre giornate se Mazzoleni scriverà di condotta violenta nel referto arbitrale), ossia con l’Empoli e la Juventus a Torino. Oltre il danno, la beffa.

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Il prossimo futuro si chiama Empoli e Juventus

Empoli e Juventus sono i prossimi avversari degli azzurri. In particolare, mercoledì sera arriva l’Empoli al San Paolo, mentre sabato si va allo Stadium con la Juventus per l’anticipo serale. La perdita di Gabbiadini non è per nulla positiva, e allora toccherà recuperare Insigne, soprattutto psicologicamente, che è sembrato appannato nell’ultima gara (non solo per il rigore fallito) e che a Crotone non ha giocato nemmeno un minuto. Vedremo le scelte che Mr Sarri farà, soprattutto a centrocampo. In difesa, nonostante due mastini come Maksimovic e Koulibaly (che quest’anno però ha troppi cali di concentrazione), urge il recupero di Albiol, che garantisce maggiore qualità e una valida alternativa per l’impostazione dell’azione azzurra.

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