Sembra tutto fatto per lo scambio tra Juventus e Manchester United, con Romelu Lukaku e Paulo Dybala sul piatto. Attualmente la conclusione della trattativa sembra proprio nelle mani dell’argentino, che in queste ore è in colloquio con il tecnico Maurizio Sarri e poi dovrebbe prendere la decisione definitiva. Analizziamo quindi gli eventuali pro e contro del trasferimento in Premier League, vedendo il tutto proprio con gli occhi dell’ex Palermo.
Paulo Dybala ed i pro del trasferimento
Poco spazio alla Juve: dalla conferenza si presentazione, Sarri fece il suo nome come uno dei primi da cui ripartire per questo nuovo ciclo. La verità è che nell’attuale 4-3-3 sarriano l’argentino difficilmente troverebbe spazio, ritrovandosi ad essere un elemento difficile da collocare nell’undici titolare proprio sotto l’aspetto tattico. L’idea di vederlo da falso nueve convince poco, e lo dimostra il fatto che la Juve è da tempo sulle tracce di un altro centravanti.
Giocatore simbolo a Manchester: con il passaggio a Manchester il ragazzo potrebbe provare a imporsi come uomo immagine della squadra. Un valore insomma non solo tecnico, per il campo, ma anche un riferimento, un simbolo del club. In questi anni prima Higuain, poi CR7, lo hanno portato spesso a stare all’ombra.
Stipendio più ricco: difficile che il Manchester United acconsenta alla richiesta di 14 milioni netti a l’anno, ma di sicuro non si scenderà sotto i 10 milioni. Una crescita economica che potrebbe essere l’elemento decisivo in fase di scelta finale.
Possibilità di vivere esperienza nuova: molto banalmente, dopo anni di Juventus e Serie A, potrebbe essere il momento giusto per misurarsi in un altro campionato ed in un differente contesto, probabilmente anche più stimolante (visto l’equilibrio) rispetto a quello a cui è abituato.
Paulo Dybala ed i contro del trasferimento
Niente Champions: il primo problema che risalta all’occhio è proprio questo. Se a Torino la coppa dalle grandi orecchie è obiettivo concreto ormai da qualche anno, ben diversa è la situazione a Manchester, dove quest’anno non la giocheranno. Sportivamente è un bel passo indietro.
Squadra con risultati altalenanti: Champions League che non è un obiettivo minimo e sicuro nemmeno per gli anni a venire. L’equilibrio della Premier League e la grande concorrenza potrebbe portare, anche nel futuro prossimo, a risultati di squadra meno in linea rispetto a quelli a cui è abitato il Dybala juventino, che lascerebbe l’Italia dopo 9 titoli vinti in quattro anni.
Adattamento ad un calcio fisico: c’è da considerare anche l’aspetto tattico. Il calcio d’Oltremanica è un tipo di calcio molto più fisico, dove anche altri sudamericani hanno avuto difficoltà ad inserirsi. L’ultimo esempio in ordine di tempo è quello di Angel Di Maria, connazionale del classe 1993 sabaudo.
Questione posto in nazionale: il non giocare la Champions, dei risultati di squadra non eccelsi ed un calcio diverso sono potenzialmente tutte possibile cause future di una definitiva debacle personale a livello di Nazionale. L’ex Palermo non è mai stato titolare con l’Argentina, ed un’esperienza negativa in Inghilterra potrebbe definitivamente affossare il suo percorso con la Seleccion.