Juve Stabia: Danilo Rufini, il Signore del centrocampo


Juve Stabia: Danilo Rufini, il Signore del centrocampo

Juve Stabia: Continua il nostro speciale sul 9 maggio 2004 ed uno dei protagonisti fu sicuramente Danilo Rufini, l’anima della mediana:

Una vita da mediano canta Luciano Ligabue, una vita a centrocampo per Danilo Rufini, l’anima candida della Juve Stabia. Danilo Rufini arrivò nella stagione 2004 e piano piano, si prese subito il cuore dei tifosi. Grintoso e mai banale nella giocata, si dimostra subito un Gladiatore che nella Arena dello stadio Romeo Menti esalta la folla con prestazioni meravigliose. In quella Juve Stabia, Borrelli era il portiere, Mancini il leader della difesa ed in attacco, Ingenito, Castaldo e Sibilli facevano la differenza. Una squadra fortissima che mise le nocche ad una stagione da ricordare vincendo il campionato e la coppa Italia di categoria. Sono passati anni, ma Danilo Rufini è sempre ben voluto dal popolo della città delle Terme e chissà se un giorno le strade tra Castellammare di Stabia e Danilo Rufini si incontreranno nuovamente visto che adesso Danilo è un bravo allenatore e spesso certi amori non finiscono.

Una vecchia intervista di Danilo Rufini, dove ha ricordato il suo passato:

Danilo, cosa ricordi della tua esperienza qui a Castellammare?

Beh, di cosa vogliamo parlare? Non è nè la prima, nè l’ultima intervista forse che farò, non sarà nè la prima nè l’ultima volta che ti dirò che per me tra i tanti campionati che ho fatto, di tanti posti in cui sono stato e in cui ho ottenuto promozioni, senza i due anni di Castellammare la mia vita non sarebbe stata la stessa e per me quei due anni valgono come dieci anni.

Qual è stata la partita più emozionante, importante disputata con le vespe?

Mah guarda, le partite più importanti sono state tante ma ne ricordo due in particolare: una in serie D, ovvero la vittoria di coppa contro la Massese di ritorno ed una in serie C la vittoria per 2-0 a Cava de’ Tirreni. La prima partita per quello stadio, quel risultato e per come abbiamo vinto (di rimonta).

Quei 15.000 tifosi contro la Massese, cosa ti fanno tornare in mente?

Ogni volta che ci ripenso, è come se fosse successo ieri. Quindi sento ancora i brividi: sai quando sei in campo e senti il mormorio di ogni singolo tifoso? Quando sei in campo, non guardi niente ma ascolti tutto. Così come senti gli applausi per una scivolata o una rovesciata, senti pure i mugugni quando sbagli qualche passaggio. Quei 15.000 sia con la Cavese che in occasione di quella partita in casa, in occasione della finale con il Potenza, col Manfredonia 2-1, ce ne sono tante perchè poi in quegli anni era sempre pieno lo stadio. La partita a Cava fu importantissima perchè fu bello vincere 2-0 lì contro la Cavese di Campilongo. Le partite sono state tutte belle, vissute ma poi il clima che si vive a Castellammare…a Castellammare anche se giochi in D è come se stessi giocando in A perchè la gente veramente vive per il calcio.

 

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