Juve Stabia, le parole di Andrea Langella, il Presidente delle vespe, si concede in Sala Stampa, dando vita ufficialmente all’era Langella 2.0:
Andrea Langella: “La nostra famiglia ha dato molto al mondo del calcio. Non riuscivamo a trovare soci che comprassero le quote di Manniello, per fortuna ora è arrivato mio fratello che ha preso a cuore questa cosa. Come dice Galliani “chi porta avanti una squadra in lega pro con i tempi che corrono è un eroe”. Questa settimana sono accaduti due eventi straordinari: l’uscita di Franco Manniello che ringrazio tanto per tutti i successi che ha avuto con questa squadra e l’avvento del nuovo socio. Mio fratello ha veramente tanta passione.
Voglio fare un passo indietro siccome non ho parlato da quando siamo retrocessi: questa retrocessione ha lasciato un segno profondo in me, ci sono delle piccole frange di tifosi, di giornalisti che sono il male di questa squadra. Io sono entrato in questo club come sponsor nel 2018 e poi acquistando il 50% delle quote l’anno dopo. Il 2018 è stato un anno allo stesso tempo bello e drammatico. Ho dato una mano evitando punti di penalizzazione e l’anno dopo ci siamo dissanguati per iscrivere la squadra in serie B. Ho cercato quindi di portare avanti il mio programma, dando la giusta importanza al settore giovanile. Prima del lockdown abbiamo chiuso il campionato a metà classifica, poi c’è stato lo scontro con Manniello e ho accettato una tregua per portare a termine il campionato. Non possiamo sapere cosa sarebbe successo se dopo il lockdown mi fossi comportato in maniera diversa. Ai contestatori dico che se si adotta una progettualità atta a vincere può essere che l’anno successivo alla vittoria si sia in bancarotta; il nostro progetto è molto più a lungo termine. Oggi dobbiamo essere realisti, dobbiamo sapere che la Juve Stabia deve spalmare una lunga serie di debiti maturati negli anni scorsi, voglio essere trasparente. Siamo la metà de Bari, è come se dovessimo pagare due squadre, se le si somma, noi avremmo una squadra forte come il Bari. Se non pagassimo i debiti la Juve Stabia fallirebbe.
Da domani in poi inizia un nuovo percorso. Nei prossimi giorni vi presenterò il nuovo quadro societario. Diamo piena fiducia a Padalino per tutta questa annata. Faremo sicuramente una squadra all’altezza di questa piazza importante. La retrocessione ci ha procurato un ritardo di due anni, ora dobbiamo recuperare. Lascio aperta una finestra per nuovi partner per il bene della Juve Stabia, per rafforzarla economicamente. Riguardo al discorso abbonamenti stiamo cercando una soluzione. Per questo nuovo campionato stiamo pensando di presentare una carta fedeltà a prezzo ridotto. Il mercato è in effervescenza, questo club in 2 anni ha cambiato tutta la squadra, è un lavoraccio. Per quanto riguarda Caserta, mi hanno molto deluso le prime 2 partite perse dopo il lockdown. Durante il lockdown ho pensato di prelevare le quote di Manniello, ma poi è saltata la trattativa. È stato l’unico momento in cui ho pensato di essere socio unico. Non è stato facile trovare un altro imprenditore disposto a comprare l’altro 50% di quote. Quello di mio fratello è un atto di eroismo. Forte non voleva rimanere in Lega Pro, alla fine ci siamo resi conto che la cessione era inevitabile. L’abbiamo ceduto a prezzo basso e tra l’altro la cifra sarà dilazionata in 4 anni, un grande danno. Riguardo la vecchia guardia, dipende tutto dai contratti e dalla volontà dei giocatori. Fazio ad esempio non ha voluto giocare l’ultima partita con noi, a differenza di altri. Rimarrà sicuramente qualche calciatore della passata stagione. L’importante è che i conti sono a posto, l’anno corso abbiamo spalmato i debiti pregressi in tre anni. Ci sono grossi sacrifici da fare”.