Juve Stabia vs Cavese, editoriale di StabiAmore
Il pensiero Post derby del Presidente Gianfranco Piccirillo:
Il derby del Menti, come quello dell’andata, ha scritto una bella pagina di sport nel nome di Catello Mari, un esempio per tutte le squadre e che va oltre il risultato, che comunque alla fine è quello che meglio rispecchia l’andamento della gara. La squadra di Caserta non riesce a conquistare al Menti la vittoria attesa dai tifosi, che non hanno mai smesso di incitare lo Stabia e di suggellare l’amicizia con la splendida tifoseria della Cavese, che ha gremito interamente la curva nord. Il tecnico stabiese ha dovuto fare a meno di quasi tutta la difesa titolare, facendo stringere i denti a Troest, puntando dunque su Branduani in porta, Troest e Mezavilla centrali difensivi, Schiavi e Germoni esterni bassi e su un centrocampo composto da Mastalli, Calò e Carlini con in attacco, Canotto, Paponi e Di Roberto. La squadra di Modica dopo un’ottima striscia positiva ha raggiunto la zona play off ed ha l’obiettivo almeno di non perdere con la capolista, ma nel primo tempo riesce spesso a rendersi pericolosa, mostrrando una maggiore vivacità nel possesso palla, grazie soprattutto alla buona prova dell’ex stabiese Rosafio e agli altri movimenti degli attaccanti che mettono in difficoltà una difesa stabiese assolutamente inedita. Lo Stabia soffre le difficoltà della difesa, ma anche quella dei suoi calciatori offensivi, che però nel finale ritrovano la giusta determinazione per recuperare la gara e sfiorare la vittoria, che forse sarebbe stata un premio eccessivo per la condotta di una Cavese quadrata e graffiante. Nel primo tempo Pugliese trova la rete che ferma a 914 minuti l’imbattibilità di Branduani ad un passo dal record di Buffon, ma con Sainz Maza e Rosafio va vicino ad un’altra segnatura, mentre lo Stabia reclama un rigore, ma non riesce a creare azioni molto importanti. Nella ripresa Caserta decide di cambiare uomini e modulo inserendo Elia e Bruno El Ouazni per Mezavilla e un Di Roberto apparso ancora arrugginito e subito lo Stabia perviene al pari con un bel colpo di testa del Papo su cross di Elia. A questo punto proprio il portiere dei record dopo un primo errore di Schiavi, alla sua seconda apparizione da titolare in campionato, commette una topica sul tiro dalla distanza di Pugliese, consentendo alla Cavese di tornare in vantaggio. Lo Stabia avrebbe potuto nuovamente ed immediatamente impattare, ma capitan Mastalli getta al vento una favorevole occasione su assist di Canotto a pochi passi da De Brasi e Caserta per chiudere meglio gli spazi del nuovo modulo a trazione anteriore con una difesa a tre composta da Troest, Germoni e Schiavi inserisce Vicente per un Mastalli piuttosto spento a prescindere dal gol clamorosamente fallito e anche la Cavese, comunque frizzante, comincia ad effettuare i suoi cambi, sprecando con Fella l’occasione per chiudere la partita. Ma dobbiamo riconoscere anche la forza del portiere stabiese, che seppure affranto per il secondo gol subito, un fatto finora mai capitato, e per il suo errore di valutazione sul tiro di Pugliese, riesce a trovare il modo di bloccare il colpo del KO di Fella con un balzo felino. Dunque lo Stabia barcolla, ma non molla, proponendosi in modo positivo in attacco con le incursioni di Elia e Canotto e la vena ritrovata di uno straordinario Carlini, grande protagonista del finale. Lo Stabia ottiene il rigore del nuovo pareggio per un netto fallo su Canotto in piena area, che Paponi lascia calciare al più carico Carlini, il quale realizza un punto importante, palesando il recupero della condizione psicofisica, oltre che una evidente capacità tecnica e nel finale Elia avrebbe potuto realizzare il gol della clamorosa rimonta, ma l’aspetto più bello di questo derby rimane il comportamento delle due tifoserie, unite all’inizio e a fine partita dallo stesso coro in onore di Catello Mari, stabiese di nascita e bandiera della Cavese fino a quel maledetto incidente che avvenne dopo la vittoria del campionato di C2 del 2006, proprio di ritorno dalla festa promozione e al quale la curva dello Stabia ha voluto dedicare un meraviglioso striscione. Le vittorie di Trapani e Catania, da un lato hanno affossato le residue speranze del Catanzaro di Auteri, e dall’altro regalato brio ad un finale di campionato nel quale lo Stabia prima di affrontare il Trapani al Menti dovrà proprio domenica prossima recarsi al Cibali e in quel caso la famosa battuta del radiocronista, che raccontava di un clamoroso risultato in quello stadio è difficile assegnarla ad uno qualsiasi dei punteggi che potrebbe venir fuori da questa grande sfida.