Il Milan visto contro l’Udinese, sembra un lontano parente di quello ammirato ad inizio campionato.
GLI UNDICI DI MONTELLA – il tecnico partenopeo schiera una squadra, che avrebbe dovuto proporre un calcio offensivo e dinamico, ma in campo i rossoneri gioca al ritmo delle vecchie glorie. Un Udinese compatta e molto ordinata, neutralizza i tentativi offensivi dei diavoli rossoneri che privi di idee si lasciano controllare dal gioco dei bianco/neri.
PRIMO TEMPO – bisogna aspettare il 30′ della primo tempo, per assistere una sorta di risveglio di idee ed energie nelle gambe dei rossoneri, i minuti passati a cercare di porre rimedio a qualche svarione difensivo che i banco/neri non riescono a sfruttare nel migliore dei modi, sembra scuotere gli undici di Montella che decidono di dare uno scossone ad una partita piatta. Proprio al 30′ arriva un punizione in ottima posizione per l’Udinese che si spegne tra le mani di Gigio Donnarumma, che a sua volta da vita ad un capovolgimento di fronte che porta il principito Sosa a colpire la traversa con un grandissimo tiro al volo dal limite dell’aria. Insiste la manovra rossonera, che trova in Jack Bonaventura la massima espressione, è proprio il marchigiano che da vitalità e fantasia alla manovra della propria squadra, servendo sui piedi dei compagni palle molto invitanti che vengono sprecate da controlli non proprio eccelsi.
SECONDO TEMPO – piatto come la prima parte del match, le squadre rientrano nel rettangolo di gioco, con gli stessi schieramenti, nessun cambio, ma a mancare è proprio il gioco. Il copione non cambia, i rossoneri nuovamente a corto d’idee, si fanno sottomettere al ritmo imposto dai friulani, che come mostrato nei primi 45′ di essere molto propositivi e di sapersi rendere più pericolosi, rispetto ai padroni di casa. Il match continua a viaggiare sul risultato di parità, e non regala emozioni degni di nota, qualche corner a favore dei bianconeri scuote i cuori milanisti. Bisogna aspettare ben 20′ per assistere una timida replica da parte dei ragazzi di Montella che solo grazie al solito Bonaventura che prova a sfruttare un cross dalla destra di De Sciglio, riesce a dare una svegliata, ma purtroppo non riesce a trovare lo specchio della porta ma bensì trova le braccia dell’estremo difensore avversario. Al 30′ Montella decide di sostituire il deludente Sosa e regala minuti al giapponese Honda, ma nonostante l’impegno che quest’ultimo ci mette, la sostanza dell’incontro non cambia, fino al 42′ quando Perica gela il Meazza, che sfrutta un cross arrivato dalla destra per trafiggere Donnarumma con una deviazione di Abate. In extremis Monella butta nella mischia Lapadula per tentare un assalto disperato alla ricerca del pareggio, ma la mossa non sorta nessun effetto. Per tutta la durata della partita, l’Udinese non ha mai dato l’impressione di subire particolarmente le controffensive rossonere, facendo risultare molto agevole il l’azione di contenimento degli undici lombardi, in tutto ciò si aggiunge un grave infortunio che costringerà il tecnico lombardo a rinciare ad Antonelli che è stato vittima di una torsione cervicale.
BACCA CHI?– Questo il quesito che attanaglia la mente dell’aeroplanino, che nonostante prova più che sottotono del colombiano resta in campo fino alla fine. Il Bacca visto ad inizio campionato è solo un miraggio lontano, e contro l’ordinata difesa friulana viene annientato, e quasi reso invisibile. Una prova da dimenticare, che getta sul sud americano un alone di mistero, e ci si domanda se non sarebbe stato meglio venderlo nella fase del mercato estivo. Una cosa certa è l’attaccante visto in campo, non è utile alla causa rossonera, che cercava nella sua figura un goleador e non un desaparesido.
GIACOMO BONAVENTURA – per tutti Jack, è il vero e solo uomo Milan, in campo interpreta alla perfezione il gioco suggeritogli dal suo ct, ma i suoi compagni sembrano non collegati sulla stessa frequenza. Questa mancanza d’intesa ha un effetto sterilizzante sul gioco che vorrebbe proporre e dovrebbe proporre questo Milan. L’unico acquisto oneroso fatto dalla società milanese, il principito Sosa, mister 17.5 milioni di euro, delude le aspettative, in parte incolpevole, anche esso appiattito da una manovra che stenta a decollare. Si rende pericoloso solo nell’occasione della traversa colpita alla fine della prima parte di gioco. E nonostante la sconfitta, l’unica nota lieta resta il Jack che nel gioco del poker non serve, ma che per la scala reale di Montella è indispensabile.