Il VAR (video assistant referee) è una grande innovazione nonostante le critiche di grandi soloni del calcio come Massimo Mauro, il quale era anche contrario alla bomboletta spray usata per segnare il limite delle barriere, non vedono l’ora di criticare il VAR per dimostare che, con l’ingressod ella tecnologia, il gioco del calcio sia stato snaturato. Dimenticano tutti gli episodi dubbi, come il rigore concesso alla Juventus contro il Milan l’anno scorso. O la scandalosa partita fra Tottenham e Juventus di Martedi, quando l’arbitro non vede due rigori netti (uno per i bianconeri e uno per gli Spurs) e Kane, in chiara posizione di fuorigioco, centra in pieno il palo interno e poi Barzagli spazza.
Ieri sera arriva un’altra vittima, il Milan. Dopo il gran gol di Calhanoglu, Welbeck viene leggermente sfiorato da Rodriguezz e crolla in area. In diretta l’impressione del rigore c’era, ma basta un replay per capire che il giocatore dei Gunners doveva prendersi un giallo per simulazione, invece prende un rigore (anche grazie alla segnalazione del giudice d’area). Il VAR è in fase sperimentale è ci sono alcune cose da migliorare, o meglio da limare.
Ma come si può parlare male della tecnologia? Oramai il gioco del calcio è diventato molto più veloce e frenetico rispetto ai tempi di Mauro o altri ex calciatori. Grazie all’Occhio di falco sono spariti i gol fantasma e con la bomboletta spray si perde molto meno tempo nel posizionare una barriera e calciare una punizione, Perché tanta resistenza al VAR?
Devo pensare che senza le polemiche i grandi soloni non riescono a godere del gioco o semplicemente vogliono sputare sentenze? Non dico che il Milan l’avrebbe ribaltata, in fondo ha gettato la qualificazione in casa, inoltre l’arbitro Erickson (che dovrebbe essere cacciato a pedate, perché non nuovo a sviste del genere) non vede un fallo su Bellerin da parte di Silva; ma con la tecnologia l’Arsenal avrebbe avuto un rigore in meno ed un ammonito in più.