Napoli, battuto in casa dallo Spezia, brutta caduta per la squadra di Gattuso che cade contro i ragazzi di Vincenzo Italiano. Di Gianfranco Piccirillo Presidente dell’Associazione StabiAmore
Napoli-Spezia 1-2:La squadra di Gattuso ancora una volta crea molte occasioni, ma non concretizza contro uno Spezia ordinato e ben organizzato, nonostante le assenze e quindi la Befana anche nella stagione del covid porta l’amaro carbone della sconfitta. La scelta di Gattuso di rinunciare a Petagna per avvalersi di Politano con lo spostamento di Lozano a punta centrale si dimostra sbagliata perché il messicano non solo non riesce a concludere, ma neanche a creare la superiorità come faceva da esterno, mentre il solo Insigne cerca con insistenza la soluzione conclusiva, provando a calciare in porta da varie posizioni, ma mai in modo efficace. Delle otto conclusioni del capitano nel primo tempo la più clamorosa è la prima dopo un minuto di gioco di una gara, che sarebbe potuta cambiare in senso favorevole e invece finisce per complicarsi, nonostante il netto predominio partenopeo Solo a ripresa iniziata il Napoli torna con gli uomini giusti al posto giusto, con l’ingresso di Petagna per un Politano mezzo infortunato che sarebbe potuto uscire già a metà primo tempo e l’ex centravanti dello Spal ha subito l’occasione per sfondare la porta, ma l’ex portiere stabiese Provedel è bravo a respingere, confermando quanto di buono già mostrato nei mesi scorsi anche in serie B. Dopo l’azione più pericolosa dello Spezia con il bravo Nzola che libera bene il compagno che però ritarda nella conclusione proprio Petagna riesce a superare il portiere dello Spezia con un tocco da centravanti in piena area su proposizione di De Lorenzo, che come a Cagliari dimostra finalmente di essere sulla strada della ripresa. È bastata una mezza ingenuità di un Ruiz ancora piuttosto opaco che tocca inutilmente un avversario in area per dare allo Spezia il pareggio con il rigore realizzato dall’emergente Nzola. Un altro riconoscimento alla squadra ligure dopo il titolo nazionale onorifico del 1944, che giustamente gli eredi di quella storica vittoria dell’Alta Italia mostrano orgogliosamente sulla maglia. Gattuso si rende conto che deve cambiare completamente registro a centrocampo e inserisce Lobotka ed Elmas per il deludente Zielinski e l’interdittore Bakayoko, cercando di ottenere disperatamente una vittoria che per tanti addetti ai lavori era ritenuta scontata, a mio avviso erroneamente. E invece, nonostante la superiorità numerica per un’espulsione forse eccessiva di Ismajli, arriva addirittura il gol del vantaggio per lo Spezia su una bella azione del bravo Nzola, facilitata dagli errori difensivi clamorosi del Napoli che propiziano più del palo il gol di Pomega. Quello che non era riuscito al Cagliari domenica che, pure aveva beneficiato delle grandi ingenuità dei difensori del Napoli, viene capitalizzato invece da uno Spezia, bene organizzato dal bravo tecnico Italiano, capace di recuperare l’oro dai suoi calciatori e di saper sfruttare gli evidenti errori tattici commessi dal suo collega anche in inferiorità numerica.
Inserire Llorente nel finale è stato completamente inutile, anzi ha contribuito a far arrabbiare i tanti tifosi davanti ai video per le indecisioni del vecchio attaccante spagnolo davanti alla porta di Provedel, che negli ultimi minuti di attacchi disperati del Napoli non ha dovuto neanche fare una parata per difendere una prestigiosa e storica vittoria allo stadio Maradona. È bastato assistere agli errori madornali nelle conclusioni di piede di Elmas e di testa di Llorente per fare incassare tre punti preziosi allo Spezia, che può appuntarsi al petto dopo lo scudetto della guerra anche la vittoria a Napoli, ma oltre i meriti di Italiano e della sua squadra ci sono le gravi colpe del Napoli, dei suoi calciatori innanzitutto, ma anche di un tecnico ancora maledettamente inesperto, soprattutto nell’incapacità di adattare i moduli agli uomini a sua disposizione e nella gestione dei cambi e degli stessi moduli in corsa.