Napoli Cagliari i pensieri post gara di Gianfranco Piccirillo
NapoliCagliari2a1 Avendo visto lo Stabia allo stadio non ho potuto seguire la sfida tra le squadre di Mazzarri e Ranieri, cominciata peraltro alla stessa ora di quella del Menti, per i problemi causati dal forte vento ad una parte della copertura della struttura del vetusto San Paolo, intitolata ora al mitico Diego Armando Maradona. Oltre al ricordo del grandissimo capitano Totonno Iuliano, rispettato in tutti gli stadi italiani, anche a Castellammare, ma ovviamente sentitissimo a Napoli, mi limito a qualche considerazione rispetto all’andamento di una gara, sulla quale comunque mi sono documentato, riuscendo ad apprezzare una ritrovata affidabilità difensiva del Napoli a cominciare dal portiere Meret, autore di un intervento importante nel primo tempo sul redivivo Nandez, cercato in passato anche da Delaurentiis. Il Napoli nel primo tempo non è riuscito a segnare ed è uscito tra mugugni e qualche fischio dei tifosi infreddoliti e infastiditi dal vento, nonostante un palo clamoroso di Rrahmani e altri tentativi di una squadra, che ha dovuto fare a meno di Zielinski ed Elmas ed inizialmente ancora di Mario Rui, che però entrando nella ripresa ha cambiato letteralmente il volto alla gara.
Infatti del suo ingresso in campo al posto dell’adattato Natan e anche di quello di Raspadori per Cajuste, preferito da Mazzarri al più offensivo Gaetano, ha beneficiato non solo il reparto difensivo, ma anche la capacità del nazionale georgiano Kvaratskheila di rendersi più pericoloso in fase offensiva. Lo stesso gol del vantaggio del cannoniere nigeriano Osimhen prende forma da un cross dalla sinistra di Mario Rui, che ritorna così ad essere il beniamino dello stadio San Paolo Maradona. Il Cagliari di Ranieri, rispettato anche a Napoli per la stagione del post Maradona, gioca comunque una buona gara, riuscendola pure a recuperare parzialmente con il gol di Pavoletti, ex invece molto meno apprezzato dai tifosi partenopei, su assist di Luvumbo. Quando i tifosi sardi sembravano pregustare un risultato positivo peraltro in trasferta contro i campioni d’Italia, il pallone d’oro africano mostrava le sue capacità straordinarie soprattutto dal punto di vista atletico ma anche tecnico e serviva la palla della vittoria al suo amato collega di reparto Kvaratskheila, che finalmente ritrova la via della rete.
Il Cagliari continua ad attaccare fino alla fine del lungo recupero, dimostrando grande vitalità, ma non riesce più a segnare, permettendo al Napoli di ritrovare la vittoria interna anche in campionato, uscendo tra gli applausi dopo che Mazzarri era stato costretto a fare uscire un indolenzito Osimhen per Gaetano e nel finale inserisce Lindstrom e Zanoli per Kvaratskheila e Politano, protagonisti entrambi comunque di una discreta partita. Il Napoli quindi sembra aver ritrovato per almeno una buona parte della gara nuove risposte in difesa e in attacco, ma preoccupa l’inconsistenza nella fase passiva del centrocampo dove il solo Lobotka non può sobbarcarsi tutto il peso difensivo, in considerazione della vena ancora non convincente di Cajuste e dello stesso Anguissa, forse distratto dalle voci di mercato e dai prossimi impegni con la nazionale del Camerun in coppa d’Africa. In ogni caso tutto sommato si può essere moderatamente ottimisti in vista dei prossimi appuntamenti, a cominciare da quello di martedì in coppa Italia contro il Frosinone.
La coppa Italia è una competizione nella quale Mazzarri deve cercare di ottenere il massimo, così come nella Supercoppa italiana, mentre invece nel campionato e, nella stessa Champions, solo i più sognatori e gli amanti incalliti del tecnico toscano, sperano ancora di ottenere la vittoria di almeno una delle due competizioni più importanti.