<strong>Napoli-Sassuolo, L’editoriale di StabiAmore, il racconto post gara di Gianfranco Piccirillo , Presidente dell’Associazione Culturale Stabia Amore:
Napoli- Sassuolo La squadra di Gattuso continua a preoccupare in vista di Barcellona con un gioco anonimo ed inconcludente ed una difesa perforabile che stasera subisce quattro reti anche se il var li annulla tutti per fuorigioco non evidenti, ma tutti avallati dalle immagini. Se non ci fosse stato il gran tiro di Hysaj, che realizza finalmente il suo primo gol in serie A e con la maglia del Napoli, dopo pochi minuti probabilmente il Napoli non avrebbe mai trovato la via della rete, confermando quanto di brutto emerso nelle precedenti partite e subendo pure un altro paio di occasioni della squadra allenata dal bravo De Zerbi, a parte quelle cancellate dal meccanismo della moviola in campo. Gioca male il centrocampo dove Ruiz e Lobotka non riescono a trovare le geometrie richieste e lo stesso Zielinski non brilla e in attacco Milik e Callejon risultano non pervenuti lasciando il solo Insigne a cercare di fare gioco con la collaborazione proprio di Hysaj, che si merita la palma di migliore dei suoi e non solo per il gol e l’assist per l’ennesimo palo del Napoli con il subentrato Politano. Ma onestamente, considerando le reti annullate a Djuricic nel primo tempo e soprattutto quelle a Capito e Berardi nella ripresa il Napoli non merita questa vittoria, continuando ad esprimersi piuttosto male anche con i cambi decisi da Gattuso, il quale non potrà essere soddisfatto neppure questa volta in generale ed in particolare di Elmas così come pure dello stesso Mertens che addirittura da diffidato prende l’ammonizione che non lo farà scendere in campo a Milano contro l’Inter, ma che comunque fa segnare ad Allan alla fine del recupero il gol del raddoppio. Insomma c’è molto da lavorare sia sul piano mentale che su quello fisico per affrontare al meglio non solo il ritorno di Champions, ma anche le ultime due gare di campionato contro avversari ostici come l’Inter di Conte e la Lazio di Inzaghi