Inarrestabile. Semplicemente inarrestabile . Il Napoli strappa applausi anche a Torino, vince anzi stravince quattro a zero, e porta momentaneamente a ventuno punti il vantaggio sull’Inter seconda, in attesa del derby d’Italia e di quello dell’Olimpico di Roma. E con le “contendenti”, si fa per dire, che continuano ad inciampare la corsa è sempre più solitaria.
Con la doppietta di Osimhen, il rigore trasformato da Kvaratskhelia e, ciliegina sulla torta, il primo gol in campionato di Ndombelé, il Napoli è a più ventuno dall’Inter seconda (diciotto potenzialmente dalla Juventus). Inoltre il Napoli ha superato il Manchester City in una speciale classifica europea: quella della miglior differenza reti.
E anche stavolta gli avversari, il Torino in questo caso, si limita ad una sola occasione, doppia in questo caso. Vlasic serve Ricci che lascia partire un destro molto forte. Meret respinge, Sanabria, per l’unica volta nella partota, supera Kim ma, a porta vuota con Meret a terra, riesce a colpire in pieno il palo sinistro. E la squadra di Juric rimpiangerà questo gol mancato.
Ma comunque al Napoli bastano nove minuti per mettere subito le cose in chiaro. Re Victor ignora del tutto Schuurs e, di testa, beffa un incolpevole Milinkovic Savic. Il primo gol di quattro. Anguissa e Lozano non approfittano di errori della difesa del Torino. Ma, dopo la sfuriata, i padroni di casa si sciolgono come neve al sole e rimangono in balia degli avversari.
Il paradosso, tipico però del calcio, è che nel momento migliore del Torino, è il Napoli a trovare il raddoppio e, di fatto, mette in ghiaccio la vittoria grazie ad un altro colpo di uno dei suoi gioielli. Minuto 34’: Kvara semina il panico nel cuore dell’area granata quando viene colpito sul piede destro da un imprudente Linetty. L’arbitro Marchetti assegna il tiro dal dischetto che il georgiano non fallisce segnando il suo dodicesimo gol.
Ma l’emozione più bella per i tifosi del, che sublima il suo calcio offensivo deve però ancora arrivare. Il minuto è il sesto della ripresa, quando Di Lorenzo chiama Kvarastkhelia per mettere in mostra la sua classe. Stop al volo e tacco del georgiano che serve l’accorrente Olivera. Il cross del portoghese è perfetto e Osimhen deve solo spingere in rete il suo ventunesimo gol stagionale.
E c’è tempo anche per Ndombelé per inserirsi nel tabellino dei marcatori. Ed è sempre la coppia O.K. (Osomhen – Kvaradona) a imbastire la tavole. Palla recuperata prepotentemente dalla pantera nigeriana (che forse pensava di star perdendo), palla al georgiano che supera tutti e serve il centrocampista francese. Che, di destro, fa passare la palla sotto le gambe di Milinkovic Savic.
Nel finale la squadra di Spalletti gioca sul velluto, per Juric è la sconfitta più pesante dei suoi due anni di gestione. Per Spalletti è un altro passo verso quello che sembra ormai una formalità. E con questa squadra veramente inarrestabile veramente scudetto e fimale di Champions League non sembrano traguardi poi così lontani.