Napoli un pranzo dal sapore di scudetto

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Napoli vittoria importante di Gianfranco Piccirillo che racconta il post gara

#SpeziaNapoli0a3 La squadra di Spalletti soffre solo nel primo tempo contro i campioni d’Italia del 1944, o meglio della Repubblica di Salò e poi dilaga nella ripresa, conquistando un’altra vittoria utile per consolidare il primato. Spalletti ha voluto insistere con Lozano nella formazione iniziale, ma il messicano si conferma croce e delizia del Napoli, giocando un brutto primo tempo e facendosi pure ammonire in modo ingenuo. Se si escludono le conclusioni di Kvaratskhelia e Zielinski il pericolo più grande allo Spezia lo stava procurando Caldara, che sfiora l’autorete con la squadra ligure, guidata nell’occasione dall’ex portiere Lorieri per l’indisponibilità di Gotti, reduce da un intervento chirurgico, che comunque di chiude bene e riesce pure a costruire qualcosa nelle ripartenze. Nella ripresa la squadra decorata di un titolo tricolore al contrario dello Stabia non è più impeccabile in difesa e anzi a cominciare dal fallo di mano di Reca nella sua area commette una serie di errori, che spianano la strada alla facile vittoria del Napoli. Nonostante l’ingresso di Politano, per El Chucky Lozano il rigore lo calcia Kvaratskhelia, che realizza il vantaggio, candidandosi a diventare il primo rigorista del Napoli, che da quel momento trova le ripartenze per chiudere la pratica di questa gara al fastidioso orario di pranzo. Anche negli altri due gol di Osimhen, scatenato come sempre, ci sono gli errori della difesa dello Spezia, che nel primo caso alza un pallone in area, che il cannoniere nigeriano agguanta, saltando più in alto di difensore e portiere con tutte le mani e deposita in rete. Nel terzo gol l’ingenuità è ancora maggiore e permette al nazionale georgiano Kvaratskhelia di regalare la palla ancora a Osimhen che realizza un’altra doppietta, oltre ad un gol annullato per una leggera spinta su Caldara. A questo punto il Napoli si placa e cominciano le sostituzioni da una parte e dall’altra e dopo Elmas al posto di Zielinsky entrano pure Olivera, Ndombele per Rui e Kvaratskhelia. Insomma la gara che era cominciata in modo complicato per la buona impostazione tattica dei liguri e la cattiva vena di Lozano diventa una passeggiata di salute, fino alla standing ovation finale riservata al capocannoniere Osimhen, che pure in uno stadio difficile per l’assenza dei tifosi da Napoli riceve comunque gli applausi e gli incitamenti dei partenopei residenti al settentrione e ora non resta che pensare a battere la Cremonese nella prossima giornata per potere preparare nel modo più sereno possibile le sfide difficili in Champions League contro i tedeschi dell’Eintracht Francoforte per continuare l’avventura di questa meravigliosa stagione anche in Europa.

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