Napoli sbanca lo Stadio Olimpico


Napoli sbanca lo Stadio Olimpico

Napoli, ancora una volta la squadra di Luciano Spalletti vince e l’ex allenatore della Roma riesce a fare un dispetto al suo passato. Il racconto post gara di Gianfranco Piccirillo:

Come le sfide della passata stagione anche questo ex derby del Sole è molto combattuto più sul piano fisico, che su quello tecnico. Spalletti sceglie Olivera come cursore basso sinistro, preferisce non rischiare Anguissa a centrocampo e opta per Ndombele con Lozano in attacco assieme ad Osimhen e Kvaratskhelia. Entrambe le squadre partono con un ritmo alto per cercare subito di sbloccarla, e la Roma di Mourinho è più aggressiva del Napoli, pressando molto e vincendo quasi tutti i contrasti: una scelta tattica efficace, ma molto dispendiosa sul piano fisico. La Roma oltre a ingabbiare Kvaratskhelia è disposta tatticamente in modo da esaltare il ruolo di Zaniolo, che in fase di possesso torna a centrocampo e si porta addosso Lobotka e qualche volta anche Olivera. Insomma Mourinho dispone come al solito benissimo la difesa, bloccando Lobotka e il georgiano e cercando anche le provocazioni sui calciatori del Napoli soprattutto con Mancini e in attacco le palle lunghe per trovare Abraham. L’ attaccante inglese manca l’occasione più limpida dopo una palla velenosa persa da Ndombele a centrocampo su pressione di Camara. Nel Napoli il più pericoloso è Lozano, che impensierisce la difesa, ma non tanto il portiere Rui Patricio, costretto ad intervenire pure su Zielinsky. Il fatto più clamoroso accade per colpa del var e dell’uomo comodamente seduto in poltrona a gestirlo, che annulla un rigore in favore del Napoli, sembrato piuttosto netto anche all’arbitro in campo perché Ndombele sposta il pallone prima di essere colpito da Rui Patricio. Il portiere portoghese della Roma sfiora solo la palla, ma c’è prima il tocco del francese di origine congolese, che però continua a non convincere ancora pienamente come sostituto del più dinamico e soprattutto incontrista Anguissa. Nella ripresa il Napoli prova a costruire più occasioni, ma il georgiano è bloccato dall’attenzione e dall’agonismo della Roma, che aumenta addirittura col passare dei minuti anche quando entra Elmas al posto di Ndombele.

Lozano e Osimhen però sono molto più pericolosi degli attaccanti della Roma, che si gioca pure la carta Belotti nel tentativo di trovare maggiore incisività sul piano offensivo, restando comunque concentrata quasi esclusivamente nel fare muro rispetto alle giocate del Napoli. Rui Patricio è bravo sul messicano El Chucky, mentre l’ex Jesus sbaglia nettamente e clamorosamente una conclusione da posizione favorevole e il nigeriano non riesce a concludere nello specchio della porta una delle sue solite giocate rapide in ripartenza. Spalletti prova anche le carte italiane Gaetano e Politano al posto di Zielinsky e Lozano, contro una Roma che prova a rendersi pericolosa sui calci piazzati, costretta però a capitolare su un’altra veloce ripartenza di Osimhen, che riesce a trovare questa volta una strepitosa conclusione, che annichilisce letteralmente Rui Patricio, apparso però sorpreso e forse non proprio irreprensibile. Mourinho, ammonito dall’arbitro peraltro come lo stesso Spalletti, è costretto ad inserire anche El Shaarawy nel finale per trovare il pareggio contro la capolista ed emulare gli stessi risultati dello scorso campionato, ma il Napoli riesce a trovare meglio gli spunti di Kvaratskhelia, molto preziosi nel finale per tenere palla e conservare il vantaggio a dispetto di una Roma, che aveva speso molto nel primo tempo e ad inizio ripresa, finendo inevitabilmente per pagare il dispendio di energie nel finale di gara.

Insomma non è stata assolutamente una gara spettacolare, ma il Napoli ha saputo accettare la sfida sul piano fisico, dimostrando di poter competere anche dal punto di vista agonistico e di vincere con la sua qualità tecnica, ma alla bisogna anche con doti atletiche, che sembrano migliori rispetto a quelle della passata stagione. I tanti ammoniti da una parte e dall’altra dimostrano che è stata una battaglia difficile, ma averla vinta con merito, apre il cuore alle speranze dei tifosi napoletani che possa essere finalmente l’anno giusto per quel triangolino tricolore, che manca dai tempi di Maradona. Ora mercoledì toccherà ai Rangers misurare ancora la forza di una squadra, che in Europa segna addirittura con maggiore frequenza e stranamente ottiene pure molti più rigori in proporzione rispetto al campionato.

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