La storia della Reggia di Capodimonte


Carlo III di Borbone ordinò la realizzazione della reggia di Capodimonte. Inizialmente l’idea era di costruire un casino di caccia nel bosco ma in seguito si giunse presto alla decisione di costruire un grande palazzo che potesse sostituire anche la Reggia.

Presentarono progetti Giovanni Andrea Medrano, Angelo Carasale e Antonio Canevari Dopo un’attenta valutazione si preferì il progetto del Medrano il quale realizzò un imponente modello di legno.

La deposizione della prima pietra avvenne nel 1738 e nel 1743, all’interno del bosco il re fece costruire da Ferdinando Sanfelice un edificio per la sua fabbrica di porcellana.

Quando Carlo lasciò Napoli nel 1759, aveva già fatto installare a Capodimonte la collezione Farnese. La raccolta era costituita da una raccolta di opere d’arte pervenutegli in eredità da parte materna. Dopo la sua partenza, Ferdinando IV tralasciò alquanto la rifinitura  della reggia, in alcune parti rimasta incompleta.

Nel 1799 le truppe francesi si impadronirono di alcune opere d’arte, una parte del medagliere e moltissime porcellane che Carlo III aveva lasciato. Re Giuseppe amò tanto questa reggia che volle costruire una strada che la congiungesse alla città. Completarono i lavori per volontà del re Gioacchino e nominarono la strada Corso Napoleone.

Dopo il rientro dei Borbone, molte opere furono recuperate e fu aggiunta a questa reggia una fagianiera, una vacchiera ed il casino di caccia della regina.

Nel 1819 costruirono un osservatorio astronomico e per desiderio di Francesco I e si fecero pervenire anche delle belve feroci.

Soltanto con Ferdinando II però ripresero i lavori che terminarono sotto la direzione di Tommaso Giordano. Divenne la dimora dei principi reali della famiglia borbonica.

Dopo la venuta dei Savoia, nel 1922 il palazzo reale di Capodimonte passò agli Aosta. L’ultimo membro che soggiornò all’interno della reggia fu la vecchia duchessa madre che vi rimase fino al 1948. In quello stesso anno divenne anche sede di museo pubblico.

Questo museo, fu mirabilmente sistemanto da Bruno Molaioli durante il periodo in cui fu Sopraintendente alle Gallerie di Napoli.

Le opere presenti all’interno del Museo Nazionale

Oggi la Reggia di Capodimonte comprende l’appartamento storico, le collezioni e l’armeria. Il piano superiore include la galleria nazionale costituita da quadri dei quali moltissimi di proprietà Farnese.

Vi è una Galleria dell’800 dove è presente tutta la pittura napoletana di quel secolo. Notevoli sono le ceramiche De Ciccio, donata allo stato nel 1958 ed il famoso salottino fatto realizzare da Carlo di Borbone per la Regina Amalia di Sannonia.

 

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