Napoli pareggio contro il Torino al “Maradona”. Una magia di Sanabria fa sorridere Juric. Per gli azzurri parte la missione Barcellona. Di Gianfranco Piccirillo.
La gara decisiva per la qualificazione ai quarti di Champions, che si giocherà martedì nel secondo stadio di Barcellona, condiziona l’anticipo con il Torino, perché Calzona decide di conservare Rrahmani, Olivera e Traore’ contro un Torino, che seppure privo dell’allenatore Juric in panchina e di qualche calciatore importante, non perde l’efficacia del suo gioco di contenimento.
Infatti il Napoli, pur mantenendo costantemente il possesso palla, costruisce nel primo tempo due sole grosse occasioni per segnare, entrambe sull’asse Politano Kvaratskhelia, che si fa respingere la conclusione da un attento Milinkovic Savic, prima di piede e poi con un colpo di testa davvero pericoloso, perché il pallone rimbalza davanti al portiere del Torino. La squadra granata, guidata dal secondo allenatore, Paro, in panchina riesce un’unica volta a costruire un’azione offensiva importante, ma Zapata, ex attaccante del Napoli di Benitez, pur calciando bene in porta, trova prontissimo Meret ad una strepitosa parata in angolo. Per quanto riguarda i sostituti dei titolari a Barcellona, mentre Ostigard se la cava egregiamente in difesa, Mario Rui e soprattutto Zielinski deludono le aspettative sulla sinistra e a centrocampo, bloccando diverse possibilità offensive del Napoli, che non riesce a passare in vantaggio contro un Torino brutto a vedersi, ma tremendamente efficace nella fase difensiva. Politano è il calciatore più ispirato di una serata uggiosa in campo e per le condizioni atmosferiche, in uno stadio San Paolo Maradona, che secondo le ultime dichiarazioni di Delaurentiis starebbe per ospitare le ultime stagioni del Napoli. Infatti la squadra partenopea nella seconda parte del 2027, secondo le intenzioni del presidente, dovrebbe trasferirsi in una nuova struttura da costruirsi ex novo nella zona di Bagnoli, assieme ad un centro sportivo attrezzato per gli allenamenti e la foresteria. A metà ripresa la migliore azione del Napoli, costruita sull’asse Mario Rui Kvaratskhelia, consente proprio alla squadra di Delaurentiis di passare in vantaggio, con un altro gol
del nazionale georgiano, il quarto consecutivo e decimo in totale, frutto di una deviazione in porta sul cross del portoghese. Juric è abile a inserire subito un altro attaccante, Sanabria, che dopo appena tre minuti trova il pareggio con un pregevole gesto atletico in area, una rovesciata favorita da un tocco fortuito di Anguissa dopo un paio di rimpalli in area. Calzona pure risponde immediatamente al gol avversario, inserendo Raspadori e Traore’ al posto di Politano, leggermente infortunato alla schiena, e Zielinski, ancora una volta deludente e probabilmente con la testa già a Milano.
Il Napoli non riesce più a stanare il Torino, ma la caparbietà offensiva di Kvaratskhelia e Osimhen, affiancata dalla freschezza atletica di Raspadori, rinfrancato dal gol decisivo contro la Juventus produce comunque la conferma della supremazia territoriale e due parate importanti di Milinkovic Savic su Osimhen e Jesus, subito dopo l’ingresso di Sazonov, che è un connazionale di Kvaratskhelia. Calzona fa entrare pure Olivera al posto di Rui, ma nel finale il Torino appare ancora più in grado di controllare la partita per portare a casa un pari prestigioso, anche se probabilmente inutile per la rimonta alla zona europea della classifica di un campionato, dominato dall’Inter di Simone Inzaghi. Il pareggio serve ancora di meno al Napoli, che dopo la vittoria di domenica sulla Juventus, sperava di poter avviare una rimonta importante verso la zona Champions, e in effetti Kvaratskhelia prova a segnare ancora, impegnando seriamente ancora Milinkovic Savic, mentre Juric inserisce Lazaro e Vojvoda per difendere praticamente ad oltranza nel recupero, che il fischiatissimo Orsato individua in soli sei minuti, nonostante le rumorose interruzioni, mentre Calzona inserisce Lindstrom al posto del suo pupillo Lobotka.
Kvaratskhelia ci prova fino alla fine, cogliendo pure una traversa su un tiro cross e le speranze del Napoli di vincere ancora contro una squadra di Torino naufragano sugli ultimi disperati dribbling in area granata sempre del nazionale georgiano. A questo punto per il Napoli non resta, che tentare l’impresa a Barcellona, per arrivare ancora tra le prime otto in Europa, e sperare di superare la Juventus nel ranking per partecipare alla prima storica edizione dei mondiali, dedicata a squadre di club.