Se si analizzano le ultime tre partite, il Napoli dovrebbe essere considerato completamente in crisi, ma non è così.
Mancano i calciatori e la cattiveria
E’ da premettere che la perdita di Milik, per il grave infortunio al crociato, è comunque un evento non semplice da superare, anche in considerazione del fatto che in rosa non è presente un’altra prima punta di ruolo. Dunque, alla luce di ciò e del fatto che ancora non è stata trovata ancora una soluzione alternativa, nè di uomini nè di moduli, il gioco espresso contro Roma e Besiktas è stato sinceramente buono e a tratti importante. E’ però mancata la cattiveria sotto rete e sono state troppe le disattenzioni dei singoli.
Roma, solo contropiede
La Roma a Napoli ha giocato in contropiede, o come si dice oggi con le ripartenze, ma il succo non cambia. Il Napoli forse ha tirato poco, ma ha avuto il predominio territoriale per larghi tratti. Che poi la banda Spalletti ha realizzato una partita attenta risolta dagli uomini chiave come Salah e Dzeko, è altro discorso. Koulibaly ha dimostrato che puà essere croce e delizia della difesa: in occasione dei due gol di Dzeko è stato colpevole di gravi disattenzioni, ma poi per alcuni tratti è stato fondamentale.
Besiktas, sconfitta clamorosa
Contro il Besiktas, partita persa clamorosamente e la squadra è stata attaccata da tutti – tifosi e cosiddetti addetti ai lavori-, gli azzurri hanno dominato in lungo e largo e solo la sfortuna e la mancanza di cattiveria sotto porta non hanno consentito la vittoria. Il gol annullato a Gabbiadini, regolare, ed il terzo gol del Besiktas, in fuorigioco, sono l’emblema della sfortunata serata. Al primo minuto, il migliore in campo, Mertens, poi, si è divorato un gol da sparare in rete a colpo sicuro.
Jorginho e Allan hanno bisogno di riposo
Per quanto è vero che gli avversari stanno imparando ad affrontare il Napoli, giocando in undici dietro la palla e puntando sulle ripartenze, sono i singoli che stanno venendo meno.
Koulibaly come già accennato, Milik è rotto e Jorginho non sembra essere lo stesso. In realtà, come dice lo stesso Sarri, andrebbe aiutato maggiormente dalle mezzale. Siccome Hamsik è sempre tra i migliori, per difesa, impostazione e incursioni, il vero elemento che sta deludendo è Allan, che non è lo stesso dello scorso anno.
Zielinski è una valida alternativa, ma ha più doti offensive, molto valide, che difensive. Tutto ciò porta il Napoli a soffrire in fase di impostazione e di filtro sulle ripartenze avversarie.
I nuovi acquisti?
Il Napoli, oltre Zielinski che è l’unoco realmente utilizzato, ha acquistato Diawara, Giaccherini, Tonelli e Rog. Messi insieme non completano 90 minuti di gioco. Come mai? E’ una questione di modulo, di sicurezza o di cosa? Dovevano, e devono, essere la forza del nuovo Napoli post Higuain, ma Sarri stenta a lanciarli in campo. Sarrebe interessante capirne le motivazioni. Il giovane Diawara contro il Besiktas è entrato con personalità e credo che possa essere una validissima alternativa a Jorginho, soprattutto quando quest’ultimo è stanco.
Gabbiadini non è una punta centrale
Gabbiadini non è una prima punta e credo che Mr Sarri lo sappia. Ma non essendoci alternative come punta centrale, questo è il terzo anno consecutivo, allora si fa di necessità virtù. Manolo Gabbiadini deve imparare ad essere punta centrale e contro il Besiktas si è intravisto qualche movimento incontro alla palla mai visto in precedenza, ma il percorso di trasformazione sembra essere lungo. E’ una terza punta, ma non di quelle che serve al Napoli. A destra, poi, gioca Callejon, il vero fuoriclasse per modulo e quantità/qualità di gioco, di questo Napoli da due anni a questa parte.
A Crotone si deve tornare a vincere
A Crotone, in campionato, si deve tornare a vincere. Ci sono tutte le condizioni per invertire la rotta e come dice Mr Sarri non bisogna pensare a vincere niente. Il campionato è lungo e c’è la qualificazione in Champions da conquistare. Tutto il resto è fuffa, La Juventus per squadra e episodi fortunati sarà sempre avanti, è inutile sognare, è solo deleterio.
Piedi per terra, testa in campo e pedalare. E’ questa l’unica ricetta.