Pompei e la storia calcistica grazie al Presidente Francesco Mango. Il primo tifoso racconta le sue emozioni ai canali ufficiali:
Il giorno dopo è come svegliarsi da un sogno, ma la cosa più bella è realizzare che è successo davvero. Alle parole ho sempre preferito i fatti, oggi però sento di avere tante cose da dire.
Voglio ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a questa gioia immensa. In campo e fuori, ognuno ha fatto del proprio meglio ed è stato importante: nel calcio, come nella vita, si vince o si perde sempre tutti insieme.
Grazie ai calciatori. Ho creduto in voi dal primo giorno e non ho mai dubitato anche nei momenti difficili. Perché ho scelto prima di tutto gli uomini, e gli uomini di valore alla lunga vengono sempre fuori.
Grazie allo staff tecnico, per essere riuscito nel compito non semplice di guidare una Ferrari e di compiere scelte coraggiose.
Grazie a tutte le figure che lavorano per la società: il vostro operato silenzioso è stato fondamentale per costruire basi solide e mettere la squadra nelle migliori condizioni.
Grazie ai miei soci e agli sponsor: il vostro sostegno è stato fondamentale e a Pompei abbiamo trovato terreno fertile per le nostre ambizioni.
Grazie all’Amministrazione Comunale, sempre al nostro fianco con azioni concrete: una politica che comprende l’importanza dello sport per i cittadini è una politica sana.
Grazie al meraviglioso pubblico di Pompei: in una piazza da anni senza calcio, in poco tempo siamo stati travolti dall’affetto della gente.
Grazie alla mia famiglia: il calcio porta via tempo ed energie, siete e sarete sempre nutrimento per l’anima e porto sicuro del mio cuore.
Grazie ai miei amici che mi hanno sempre supportato in quest’avventura.
Ed infine, anche se non mi piace dirlo ad alta voce… grazie a me stesso. Perché davanti alle difficoltà non mi sono arreso, ma ho cercato di trarre degli insegnamenti: per imparare a vincere c’è bisogno delle sconfitte. Anche stavolta ho seguito le mie emozioni e creduto in un sogno. Del resto, cosa sarebbe la vita senza i nostri sogni?