Ecco come Mister Ranieri le ha suonate alle big
«Se c’è qualcosa che ho imparato quest’anno è che la vita è bella e vale la pena di essere vissuta». Queste sono le parole di Claudio Ranieri, filosofo calcistico e condottiero dello storico successo del Leicester City in campionato. Una frase che diventa un postulato della legge morale, un inno alla gioia, non solo di un’intera città, ma di tutti coloro che credono ancora nel calcio pulito e nell’imprevedibilità del dio “Eupalla”. Di sicuro questo è stato l’alloro più importante nella carriera del mister romano.
Dai suoi inizi alla Vigor Lamezia nel 1986, fino alla promozione in Serie B col Cagliari (‘88-‘89), ed in Serie A con la Fiorentina (‘93-‘94); sempre con i Viola vincerà, una Coppa Italia ed una Supercoppa italiana nel 1995. Si trasferisce in Spagna dove vince una Coppa del Rey col Valencia nel 1998. Dopo le parentesi con Atletico Madrid e Chelsea ritorna a Valencia e conquista la Supercoppa d’Europa nel 2004. Poi il rientro in patria: Parma, Juventus, Roma e Inter senza fortuna. L’ ”esilio” in Francia, al Monaco, dove vincerà il campionato di Ligue 2 riportando i monegaschi nel calcio che conta. La stagione successiva però la società gli comunica il benservito, lui lascia e si accasa in Grecia, alla guida della nazionale. Gli insuccessi delle prime gare e la sconfitta contro le Far Oer gli saranno fatali. Verrà esonerato dopo soli quattro mesi. Poi la chiamata del Leicester tra lo scherno del fan più accreditato delle Foxes, Gary Lineker che twittava: «Ranieri davvero?».
Ma The Thinkerman sa come gestire la pressione e non si fa intimorire dalle quote dei bookmakers che lo danno come primo allenatore esonerato della Premier. La stagione inizia, ed il Leicester parte subito bene. A fermare il cammino col primo k.o. sarà l’Arsenal di Wenger alla 7ᵃ giornata che si imporrà al King Power Stadium per 5-2. La sconfitta però non demoralizza la squadra delle Midlands, anzi da lì in poi sarà solo un crescendo step by step con la promessa da parte del coach della pizza in caso di rete inviolata a fine gara. Ottobre è un mese fantastico per l’undici di mister Ranieri con quattro vittorie ed un pareggio. La pianificazione ed il lavoro pagano così come il tecnico che dovrà andare alla cassa della pizzeria “Carlo” come promesso. Da uomo esperto, lui sa che questo serve a creare gruppo, proprio come lo è stato quello del Catanzaro tra gli anni Settanta ed Ottanta, quando CRK (Claudio Ranieri the King), scorrazzava sulla fascia sinistra al Ceravolo.
La critica però non esalta il gioco delle Foxes, additando al tecnico italiano di essere troppo difensivista. A togliere spesso le castagne dal fuoco durante la favolosa cavalcata, sarà Jamie Vardy che porta la classe operaia in Paradiso, realizzando undici centri consecutivi superando il record che fu di Ruud Van Nistelrooy, senza dimenticare l’apporto dell’esterno offensivo algerino, Riyad Mahrez, in piena annata di grazia e del francese, N’Golo Kanté, instancabile “motorino” di centrocampo tutto muscoli e polmoni. L’organico è compatto e la città inizia a capire che qualcosa di grande sta per accadere. I cori sulle note di “Volare” allo stadio esaltano le Volpi, mettendo k.o. per 2-1 il Chelsea e causando l’esonero di Mourinho (spesso critico nei confronti del tecnico di Testaccio). Poi è il turno di un’altra londinese, il Tottenham che verrà castigata da una capocciata del tedesco Huth il quale si ripeterà all’Ethiad con una doppietta (1-3 il risultato finale), mettendo in cascina sei punti pesantissimi e uscendo tra gli applausi delle tifoserie avversarie. La nota stonata, si fa per dire, arriva dall’Emirates, dove l’Arsenal sconfiggerà per la seconda volta in questo campionato il Leicester, 2-1 al 95’ e Ranieri concede una settimana di risposo a tutto il gruppo, approfittando della sosta. Questa decisione, frutto della sagacia tattica del tecnico si rivelerà decisiva. Le Foxes non perderanno più. Il finale di stagione è da favola da raccontare ai posteri. L’ex Thinkerman diventa King of Leicester, il gentleman che non si scompone nemmeno dopo la gara contro il West Ham rovinata dal direttore di gara dà sfogo alla sua emozione uscendo tra le lacrime che sanno di gioia, dopo la vittoria di Sunderland. Lì capì realmente che l’impossibile stava diventando possibile ed i pareggi del Tottenham diedero la matematica certezza.
Non è stato certamente il primo italiano a vincere in Inghilterra, impresa che riuscì prima a Carlo Ancelotti col Chelsea (2009-2010) e poi a Roberto Mancini (2011- 2012) col Manchester City, ma di sicuro il miracolo Leicester rimarrà per sempre nel firmamento della storia del calcio perché Ranieri con la sua squadra operaia, le ha suonate a tutti quella della Upper – Class, dilly ding dilly dong.