Premier League – Questione di scelte

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Il Derby di Manchester è arrivato alla quarta giornata di campionato, quando ancora non è deciso niente e ci si può fare solo un’idea di quel che ci si può aspettare sino al termine del torneo.

Un peccato, forse, perché avere queste partite più in la, quando le squadre sono più rodate e dei protagonisti che scenderanno in campo si sa già tutto, rende l’attesa più affascinante e divertente. La differenza tra le due compagini l’hanno fatta le scelte dei rispettivi allenatori, come spesso accade nel calcio.

Il fatto di aver avuto United e City contro così presto ha dato qualche attenuante alla parte rossa della città perché per inserire alcuni giocatori importanti come Pogba bisogna avere del tempo. Il francese, al centro della trattativa più importante del calciomercato estivo, è un talento che va ancora sgrezzato e che deve imparare usi e costumi che aveva assaggiato ai tempi delle giovanili ma che non corrispondono alla massima categoria inglese. Si, è stato protagonista in Italia e in Europa con la maglia della Juventus, ma la Premier League, attualmente, è un altro mondo che richiede velocità e, di conseguenza, la capacità di giocare il pallone in maniera rapida e incisiva, cosa che il giovane Paul non è riuscito a fare.

I Citizens di Guardiola sono entrati in campo con una voglia e una convinzione molto forte e questo ha sorpreso e non poco i Red Devils. Silva e compagni hanno messo subito sotto pressione gli avversari creando loro molte incertezze in un sistema difensivo che, nelle prime giornate, si era dimostrato affidabile; questa è stata una prima componente importante per spiegare come mai, nei primi 40 minuti del match, gli uomini di Mourinho hanno visto poco il pallone e hanno subito un doppio svantaggio meritato a causa delle reti di De Bruyne e Iheanacho.
Il belga ha giocato una partita ineccepibile che ha dimostrato come i margini di miglioramento di questo ragazzo siano ancora molto ampi. Non inganni il fatto che abbia giocato un Europeo così così perché il rosso da Drongen ha tutto per diventare un Campione e, ora, ha anche un allenatore che può completare la sua crescita tecnica dopo il buon lavoro fatto con Pellegrini l’anno scorso. Iheanacho, invece, aveva già dimostrato di non aver le qualità per giocare partite ad alto livello e ha confermato questa sua dote sostituendo un mostro sacro come Aguero in maniera ottimale. Il nigeriano è un altra promessa che, se gli sarà data la possibilità di esprimersi, toglierà enormi soddisfazioni ai suoi tifosi.

 

 

Per rimettere in carreggiata lo United ci ha pensato il City stesso che, con un Claudio Bravo versione Babbo Natale, ha permesso a Ibrahimovic di riaprire la posta in palio e di offrire ai fan del football di tutto il mondo un secondo tempo bello e divertente. L’ex Barcellona, infatti, ha fatto storcere il naso ai suoi nuovi fans, oltre che all’errore sul goal, con dribbling inutili e rischiando di farsi fischiare contro un rigore su Rooney che non avrebbe certo gridato allo scandalo se accordato. Per coloro a cui è ancora rimasto sul groppone l’addio a Joe Hart, il ragazzo di casa, un’occasione per continuare a recriminare. A mio modo di vedere, il cileno si farà perché debuttare in una partita di quell’importanza non è esattamente la cosa più semplice del mondo. Il tempo di migliorare il suo rapporto con la lingua inglese e di conoscere l’ambiente e le prestazioni del buon Claudio saliranno di livello.

A mio modo di vedere, chi è uscito sconfitto più di altri da questo incontro è stato Josè Mourinho e, dalle sue parole pronunciate in sala stampa dopo il fischio finale, si evince che il portoghese aveva già fatto autocritica personale. L’ex Chelsea ha fatto subito presente che non si possono regalare alcuni giocatori importanti quando affronti un avversario fortissimo. Facendo io dei nomi, diciamo che Mata, Martial e Rashford andavano utilizzati dall’inizio a discapito, quantomeno, di Lingard e Mkhitaryan, i quali non hanno dato l’apporto necessario che il loro allenatore si aspettava. Ci sta perché tutti sbagliano, l’importante è evitare di ripetere gli errori in futuro e sono convinto che il buon Mou farà tesoro di quanto accaduto ripartendo da quanto di buono si è visto nella ripresa che fa ben sperare l’Old Trafford.

Archiviato il primo Derby di Manchester, la prossima giornata ci presenterà un altro match di cartello di venerdì con un Chelsea-Liverpool che promette scintille con la prima sfida tra Antonio Conte e Jurgen Klopp. Anche qui si tratta di due modi d’intendere il calcio differenti ma, in comune, ci sono due tecnici istrionici e di personalità che sanno infiammare la folla con il loro modo di essere genuino.

Up the pints!

Davide

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