I giallorossi volano in testa al girone e vedono avvicinarsi gli ottavi di Champions dopo una grande prestazione casalinga.
Una serata che entrerà sicuramente nel grande album di memorie calcistiche di ogni tifoso romanista. Questa la considerazione lapalissiana, a fronte di 90 minuti che hanno visto i giallorossi imporsi per 3-0 sul Chelsea. Ma andiamo ora con ordine e logica nel ricostruire quanto accaduto.
La partita inizia subito veementemente: i blues bussano nell’area di rigore dei padroni di casa dopo pochissimi secondi di gioco con Pedro. Nella ripartenza successiva la Roma colpisce: lancio in verticale di Kolarov, Dzeko trova una fortunosa sponda di “faccia” e El Shaarawy, accorso a sostegno, colpisce con un gran destro da fuori area, che sa di sentenza prematura.
La successiva fase di partita vede gli uomini di Conte salire in cattedra, costruire manovre offensive efficaci e rendersi pericolosi in più occasioni. La prima già al 3’ con Hazard, che si presenta quasi a tu per tu con Alisson, venendo provvidenzialmente ostacolato da Florenzi al momento del tiro. Poi è lo stesso Hazard (il più positivo dei suoi) , a provare da fuori di destro dopo una gran serpentina al 19’, e infine di sinistro , girandosi da posizione di spalle alla porta al 23’. Un minuto dopo la Roma concede anche una palla gol a Morata, con un rinvio di Kolarov che, ribattendo sulla schiena di Pedro, mette lo spagnolo davanti ad Alisson , vedendolo mandare alto abbastanza goffamente.
I giallorossi in questa fase propositiva del Chelsea, sono comunque sempre in agguato e continuano a rendersi pericolosi nelle ripartenze. Quindi, al culmine dei miglior momento dei blues, arriva il raddoppio della Roma: lungo lancio di Nainggolan, Rudiger impacchetta e El Shaarawy scarta il regalo, insaccando dopo l’ennesimo taglio dentro al campo, “alla Callejon”.
Il Chelsea, nonostante ciò , continua a proporre il suo gioco, mettendo in allerta la porta di Alisson con Alonso al 43’, e con Bakayoko, sul successivo corner.
Il secondo tempo vede una consistente inversione di trama: i Blues sembrano letteralmente uscire dalla partita, mollando soprattutto a livello mentale. Così Perotti la chiude definitivamente al 62’: riceve da Kolarov, salta un uomo andando verso l’interno del campo e scarica un gran destro che trafigge ancora una volta Courtois.
I restanti 28 minuti vedono la Roma andare più volte vicina al poker, per un passivo che sarebbe stato francamente eccessivo per quanto visto in campo.
Dimensioni della vittoria a parte, va ovviamente evidenziata la gran prova dei giallorossi, che hanno saputo interpretare efficacemente le diverse fasi della partita, pur concedendo inevitabilmente qualcosa ai blues nel primo tempo. La manovra romanista continua a caratterizzarsi per la sua verticalità, per i tagli centrali degli esterni, e per un Dzeko molto più al servizio della sua squadra, nell’abbassarsi per offrire assist e spazi per gli inserimenti degli accorrenti giocatori a sostegno. Per il resto c’è ancora da registrare l’ennesima partita a porta inviolata: filosofia e prassi della nuova fase difensiva stanno dando evidentemente ragione a Di Francesco.