Ruud Gullit, il Tulipano Nero che sapeva solo vincere


Ruud Gullit, il Tulipano Nero che sapeva solo vincere

Ruud Gullit, uno dei giocatori piu’ forti visti nel nostro campionato, un vincente. Ha vinto tantissimo in carriera anche con la sua nazionale Olandese. L’uomo dei trofei, tantissimi nel corso della sua grande carriera. Un leader devastante

«Aveva una potenza fisica straordinaria, un grande carisma e per i compagni era un vero trascinatore. Quando partiva lui, con la criniera al vento, era come se squillasse la tromba dell’assalto.»

(Arrigo Sacchi, intervistato da Giuseppe Tassi per quotidiano.net)

Ha ragione il Mister. Come dargli torto lui che lo conosce benissimo. Ruud Gullit e’ stato un calciatore stupendo, un grande trascinatore che ha vissuto anni felici in Italia vincendo praticamente tutto, Non solo il Milan nella sua carriera, un uomo del clamoroso ritorno. Per chi non lo sapesse, ha vinto anche il pallone d’oro.

Silvio Berlusconi, lo porta al Milan dopo aver pescato in casa Feyenoord e con gli Orange in campo, il diavolo di Sacchi passa alla storia come il Milan degli Olandesi, in questo ragionamento fatto di vittorie, bisogna sempre ricordare Van Basten e Rijkaard

Goal ed assist ma Gullit era un leader in campo e fuori, un trascinatore, un personaggio che amava vincere. La sua storia in Italia e’ fatta di vittorie con il Milan in giro per il mondo ma anche un passaggio con la Sampdoria, dove nel 1994 vincera’ anche la Coppa Italia, giusto per restare a tema, perche’ la legge non scritta e’ questa: “Chi compra Gullit, vince sicuramente qualcosa a fine anno.” Non male come biglietto da visita.

Torna al Milan, giusto in tempo per vincere la Supercoppa italiana, contro la stessa Samp.Con il Milan ha giocato 171 partite in 7 stagioni (125 in campionato), coronate da 56 gol così distribuiti: 38 in Serie A, 10 in Coppa Italia, 6 in Coppa dei Campioni, uno in Coppa UEFA e uno nella Supercoppa italiana ed ha vinto praticamente tutto, dagli scudetti alla Coppa Intercontinentale. Dopo il Milan, il suo passaggio alla Samp, per far capire che nella sua carriera mai niente di definitivo e’ stato scritto.

Dopo l’esperienza italiana, il 31 maggio 1995 si trasferisce in Inghilterra, al Chelsea di Londra. In Inghilterra arretra il suo raggio d’azione, giocando da difensore centrale, ruolo che ricopriva a inizio carriera. L’anno seguente assume la doppia carica di allenatore-giocatore dei blues, portandoli alla conquista della FA Cup, diventando il più giovane allenatore nonché il primo non britannico a conquistare questo trofeo.

Devastante, meraviglioso e geniale, la sintesi di un grande campione

Leggi anche Marco Van Basten

 

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