Esclusiva – Alessandro Birindelli:”Samuele ha recuperato dall’infortunio domestico. Milik più adatto al gioco di Sarri”


Ai nostri microfoni l’ex difensore di Juventus e Pisa Alessandro Birindelli

Questa volta abbiamo alzato il tiro, Alessandro Birindelli ci ha raccontato del suo passato a Torino e Pisa, delle sue prospettive lavorative e del futuro del figlio Samuele che milita in Serie B con la casacca nerazzurra.

Di cosa ti occupi attualmente?

Quest’anno mi sono fermato, per adesso è tutto in alto mare a causa del Covid19. Ho tutti i patentini anche da DS, e poi ho l’UEFA-B, l’UEFA-A e il Master PRO.

Come sta Samuele?

Verso Pasqua Samuele, ha voluto vedere se il vetro lo reggeva, è entrato con il braccio in una vetrata. Si stava allenando a casa è scivolato ed è entrato con il braccio nella vetrata, ha quasi recuperato e si allena anche a San Piero, ed in piscina.

Quali sono secondo te le prospettive del Pisa?

Innanzitutto si spera che la stagione finisca e ci sia la salvezza, poi si inizierà a programmare la prossima stagione con degli investimenti che ti permettano di fare questa categoria in una maniera più serena.La seconda ipotesi è che il campionato si ferma, e sei comunque salvo, bisogna considerare quali saranno i danni economici che i club potrà subire.

Le prospettive di Samuele?

Quest’anno ha raggiunto  le 100 presenze da professionista e per un ragazzo di 21 anni è tanto.. Secondo  me sta facendo un percorso corretto, esperienze in C, adesso in B poi dipenderà da quello che vorrà fare il Pisa, e dalle sue prestazioni in campo.

Cosa ti ricordi di quel maledetto Pisa-Brescia 0-1?

La partita poteva  finire con qualsiasi risultato, il Brescia è venuto a Pisa abbastanza agguerrito e non si capiva il motivo. Il grosso problema è che la squadra è arrivata a quella partita da mesi in cui hai ingoiato di tutto, la società era sparita, non sapevi più dove aggrapparti o a chi dare fiducia. Ci ha rimesso chi ha creduto in questo progetto, io ho ancora il dente avvelenato, subito non ci pensi, ma dopo tempo fai le tue considerazioni come ad esempio l’allontanamento di Cinquini prima dell’inizio del calciomercato di riparazione. Troppe promesse, il Presidente era sparito, non avevamo gli stipendi, l’allontanamento di Ventura di punto in bianco questo divorzio ci ha lasciati spiazzati. A queste condizioni la stagione non poteva che andare in questo modo.

Ieri Andrea Agnelli ha fatto 10 anni di Presidenza

I risultati sono sotto  gli occhi di tutti, a livello sportivo ha riportato la squadra a vincere e l’ha portata a disputare due finali di Champions anche se sono finite male.E’ tra le miglior id’Europa, la crescita aziendale è sotto gli occhi di tutti, stadio di proprietà, il center sportivo nuovo alla Continassa con Albergo annesso e JMedical. Con l’arrivo di CR7 il merchandising è stato un affare importante al fine di coprire delle zone dove la Juventus era scoperta, il brand Juve è cresciuto in maniera esponenziale. Andrea è stato anche bravo a scegliere il materiale umano, perchè non è semplice neanche quello.

Hai perso nella tua carriera due finali di Champions, perchè la Juventus ne ha perse così tante?

Sono tante, però io ti devo dire la verità, come le ho vissute io quelle finali ci siamo arrivati sempre nelle migliori condizioni. Ad Amsterdam contro il Real    abbiamo avuto  avuto poche occasioni, Del Pero si era fatto male 10 giorni prima giocò ugualmente nonostante lo stiramento, poi il gol non siamo riusciti a recuperarlo. Contro il Milan venivamo da un percorso importante, avevamo eliminato Barcellona e Real Madrid, Campionato vinto, secondo me il Milan ha avuto più fame di noi a giocarla. La rigiocherei altre mille volte perchè secondo me si poteva fare di meglio.

Higuain è in partenza, chi vedresti meglio come sostituto Milik o Timo Werner?

Secondo me Milik lo vedo il giocatore più adatto a quello che può essere l’idea di gioco di Sarri, è abituato a giocare nel nostro campionato. Tutto dipenderà dall’allenatore, le sue idee sono diverse dalla squadra che ha adesso, non scordiamoci che lui è arrivato quando la squadra era già fatta. Jorginho è il punto di riferimento importante per Sarri, per far cassa Pjanic potrebbe andare via anche se lo ritengo un centrocampista importante.

 

 

 

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