ESCLUSIVA, Donato Inglese: “Stagione iniziata male con l’esonero di Mancini e finita peggio…”


Per le esclusive di Magazine Pragma abbiamo raggiunto Donato Inglese, famoso uomo social tifoso dell’Inter, che ci ha raccontato il pensiero di molti neroazzurri.

Nella nostra intervista abbiamo spaziato molto, parlando tra l’altro non solo dell’Inter, ma anche delle altre grandi della Serie A. Ecco le sue parole.

Partiamo dalla situazione allenatore, argomento di cui se ne parla molto in casa Inter.
“Onestamente di grandi allenatori disponibili a venire all’Inter in giro ne vedo pochi, non credo né all’arrivo di Conte né a quello di Simeone. Forse alla fine arriverà Spalletti, anche dopo la firma di Sabatini…”
“Come prima cosa bisogna prendere giocatori da Inter, quelli che abbiamo hanno dimostrato che alla maglia ci tengono poco o niente. Dobbiamo dare un altro anno di tempo alla società, anche se io quando hanno cacciato Mancini ho pensato subito avessero fatto un errore togliendo un pilastro fondamentale. Poi è stata presa tutta gente di seconda fascia, sia con De Boer, anche se lì è stato Tohir, che con Pioli, che a mio parere ha “deciso” di essere esonerato quando ha cacciato Icardi contro il Genoa dopo aver capito di avere poche speranze di rimanere sulla panchina dell’Inter. Mancini sarebbe stato il massimo, ma si vede che i cinesi volevano avere il controllo totale, perché Mancini è un uomo forte. I risultati poi si sono visti…l’anno scorso 4°, mentre quest’anno 8°. Quando è stato cacciato ho cominciato ad avere brutti presentimenti riguardo la stagione.”
In quest’ultima settimana sono anche arrivate le dichiarazioni di Eder e di Ausilio che hanno fatto un po’ discutere per quanto riguarda lo spogliatoio.
“Ecco, è questo il problema, non si capisce chi comanda. Eder a questo punto dovrebbe essere il capitano per essere andato a mettere la faccia davanti alle telecamere a dire “chi vuole rimanere lo faccia capire e lo faccia sapere alla società”. Dimostra la confusione che c’è in società; adesso Sabatini non si è capito se prenderà il posto di Ausilio o lavoreranno fianco a fianco. Secondo me manca un uomo forte nella dirigenza: Zanetti potrebbe fare l’uomo che dà la scossa allo spogliatoio, ma lui in questo momento deve solo prendere ordini dai cinesi.”

Parlando di uomini forti, per il mercato sono già stati fatti i nomi di De Rossi e Pepe, uomini a cui la grinta e l’esperienza non manca.
“De Rossi non credo che lascerà Roma per andare in una squadra arrivata 8°, anche se mi piacerebbe avere uno con la sua personalità. Piuttosto prenderei Dzeko dalla Roma, ma a quel punto andrebbe via Icardi, che per me non sarebbe un problema, ma chi se lo prende? Ha una clausola troppo alta. I gol che segna non sono quasi mai decisivi, visto che segna spesso quando la partita è chiusa, vedi a Firenze, e tra l’altro toglie spazio ai gol degli altri. Basti pensare che fuori casa ha segnato soltanto 6 gol, di cui gli ultimi su azione a Empoli a settembre. Poi ci sono giocatori come Ansaldi, D’Ambrosio, Murillo, Brozovic che sono discreti giocatori, ma non da Inter.”
“L’anno scorso, con una squadra a mio parere più scarsa, visto che in più avevamo solo Jovetic, ma non c’erano gente come Candreva, Banega e Joao Mario, avevamo fatto un ottimo girone di andata, poi al ritorno siamo calati, ma è normale data la rosa ristretta a disposizione di Mancini, anche se alla fine è arrivato il 4° posto. Vedere la Lazio così in alto mi fa riflettere perché la loro rosa è molto inferiore alla nostra, quindi bastava poco per essere lì a lottare per piazzamenti migliori.”
La Juve intanto è lanciata nella conquista del 6° scudetto consecutivo.
“L’ho sempre detto: fin quando non rientrano le milanesi ad alti livelli, la Juventus continuerà a vincere. Roma, Napoli e Lazio sono buone squadre, ma alla fine è la storia che parla e loro in 3 hanno vinto 7 scudetti. Hanno una grande squadra, una grande società, uno stadio di proprietà e quando giocano in casa non ce n’è per nessuno, basti pensare che hanno ottenuto solo vittorie in questa stagione, tranne il recente pareggio contro il Torino. Il Milan potremo giudicarlo l’anno prossimo, anche se non credo riuscirà ad avvicinarsi ai bianconeri. I nuovi proprietari sembrano voler spendere, si parla ad esempio dei 30 milioni offerti per Kessie…questi cinesi sembrano voler spendere, ma forse sono mal consigliati, perché a volte i prezzi dei giocatori poi vengono gonfiati: Joao Mario 45 milioni e ne vale 20, Gagliardini 30 milioni e ne vale 10.”
Anche la Juventus però ha investito tanto su Caldara.
“Sì, ma quando un giocatore lo inserisci in uno sistema ben definito questo rende meglio, vedi Rincon. Ricordo quando vincemmo la Champions nel 2010, Mariga era una riserva, ma quando entrava non sfigurava comunque. Alla fine sono sicuro che, nonostante la sconfitta di Roma, la Juve vincerà ancora il campionato, e se non sarà questa settimana contro il Crotone sarà la prossima contro il Bologna. Poi bisogna ricordare che a Roma la Juve si è presentata con metà titolari in panchina, mentre ai giallorossi mancavano solo Strootman e Dzeko.”
Tornando all’Inter, un altro dei problemi quest’anno è rappresentato dai pochi punti raccolti contro le “piccole”.
“Sono quelle le partite che alla fine della stagione fanno la differenza. In uno scontro con una squadra di pari livello o più forte ci può stare a perdere qualche punto, ma contro le squadre inferiori si deve vincere. Anche il Napoli e la Roma hanno perso molti punti contro le squadre di basso livello e se le avessero vinte sarebbero state lì con la Juve. L’Inter l’anno scorso fu criticata quando vinceva 1-0 giocando non benissimo, ma l’importante era portare a casa i 3 punti, poi quando abbiamo tentato di giocare un calcio più offensivo siamo stati puniti perdendo diversi punti.”
Un giovane come Gabigol in una stagione come questa è strano che abbia trovato così poco spazio.
“Sì, ma io credo che sia successo qualcosa che noi non sappiamo, altrimenti non si spiega, non ci sarebbe alcun motivo per cui non concedergli neanche 10 minuti a partita.”
Altro dibattito in casa Inter: una punta o due punte?
“Questo è un altro dibattito per me sempre aperto. Ricordo che l’Inter ha sempre giocato con almeno due punte: Crespo e Cruz, Vieri e Recoba, Ibrahimovic e Adriano,…e tutti segnavano almeno 15/20 gol a testa. Adesso invece il gioco è incentrato su un giocatore come Icardi che partecipa poco all’azione e non è in grado di far segnare i compagni: all’Inter serve altro. Comunque, la cosa più importante è la società ed adesso la cosa principale è tornare ad averne una forte, che manca ormai da troppo tempo. Bisogna pensare al futuro.”

Tutta la redazione di Magazine Pragma ringrazia Donato Inglese per la grande disponibilità e simpatia.

Credit Foto: Facebook


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