EuroDea. Ecco la sintesi della stagione da favola dell’Atalanta


EuroDea. Ecco la sintesi della stagione da favola dell’Atalanta

Diciamocela tutta, a inizio campionato tutti si aspettavano di assistere all’ennesimo e scontato scudetto della Juventus, cosa che alla fine è avvenuta, se pur con qualche difficoltà in più. La solita stagione all’insegna del bianconero, ma per fortuna a rendere questo campionato più avvincente e appassionante ci ha pensato Gasperini, portando la sua Atalanta al quarto posto e riportando dopo ben 26 anni la squadra orobica in una competizione europea. La stagione dei nerazzurri è stata semplicemente favolosa, perché soltanto un romantico del calcio avrebbe dato due lire ad una squadra che pochi mesi prima aveva rischiato di retrocedere. Infatti, come capita nelle favole, all’inizio il protagonista non se la passa bene. La Dea, partita con l’intento di costruire una squadra solida per Maran, alla fine si è ritrovata alla guida un allenatore motivato e abituato a far bene come Gasperini, ma con una squadra totalmente sconosciuta all’ex allenatore genoano, e infatti le prime cinque giornate non poterono che confermare questo stato di confusione totale: 3 punti in cinque partite, frutto anche di un cambio repentino dal punto di vista tattico ( dal 4-4-2 al 3-4-3). Ma è proprio nel  momento di maggior difficoltà che da un’idea può esserci la svolta. Nella gara col Crotone Gasperini decide di rivoluzionare completamente la formazione orobica, buttando con notevole coraggio nella mischia i giovani talenti Conti, Caldara, Kessie, Petagna e Gagliardini, mandando su tutte le furie Percassi e i tifosi. Mai come in quel caso la sua scelta fu più azzeccata: la squadra giocò in maniera impeccabile e sorprendente, con i giovani in campo che correvano, pressavano e a sprazzi giocavano un buon calcio, e alla fine arrivò un secco 3-0 che fece tirare un sospiro di sollievo a Gasperini. Da quel 19 febbraio giocatori, società e tifosi iniziarono a capire che nulla li avrebbe più fermati, perché spinti dalla grinta, cuore, passione e forse anche da un po’ di sana spensieratezza sapevano che  avrebbero potuto raggiunger grandi obiettivi. Da lì fu un vero e proprio percorso netto: 29 punti in 13 partite, con le uniche “scivolate” in casa con l’Udinese e allo Stadium con la corazzata Juventus. Nella sessione di mercato invernale i giovani talenti della squadra bergamasca non poterono che finire nelle mire delle big, con le conseguenti cessioni di Gagliardini all’Inter e la cessione di Caldara alla Juventus, ma nonostante questo, Gasperini è riuscito sempre a colmare il vuoto tattico a centrocampo dando maggiori mansioni a Remo Freuler e Kessie, ma soprattutto affidandosi là davanti alla coppia all’argentino Gomez, autore di una stagione straordinaria con 16 gol (record personale). Cambiando l’ordine dei fattori il risultato non cambia: altra metà di campionato all’insegna della costanza, con la bellezza di 37 punti nel girone di ritorno e un totale di 72 punti che sono valsi i gironi di Europa League. Finisce il campionato e come all’andata non si placano le voci di mercato sui vari giovani di talento dei nerazzurri. Kessie è approdato al Milan, Conti potrebbe seguirlo, Gomez potrebbe cambiare aria per inseguire obiettivi più importanti: tutto questa spaventa il tifoso atalantino, perché non vuole vedersi smantellare la squadra capace di compiere questa impresa, ma sicuramente la società agirà per sostituire degnamente gli assenti e rafforzarsi in ottica futura, perché il lieto fine a questa favola è ancora da scrivere. To be continued.

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