Il Napoli pareggia a Torino, il giorno dopo


Il Napoli pareggia a Torino, il giorno dopo

Il Napoli esce dallo Stadium con un ottimo punto che fa morale e classifica. La squadra di Allegri non riesce a scrivere un finale diverso contro una squadra mai doma.

Come sempre la gara tra Juventus e Napoli è caratterizzata da grandi polemiche e con la ripresa della pandemia questa della befana del 2022 non poteva fare eccezione, e anzi con l’avanzare del focolaio del virus nella squadra partenopea sembrava certo il provvedimento dell’ASL ostativo allo svolgimento. E invece si è giocato con la presenza in campo di tre calciatori messi in quarantena dall’Asl 2 di Napoli, seppure a scoppio ritardato, e la squadra partenopea priva anche di Spalletti in panchina, ha giocato con gli uomini contati e tanti primavera tra le riserve. Nel primo tempo ha giocato meglio il Napoli che ha visto pure gli ultimi tiri di Insigne, almeno per quanto riguarda le sfide di campionato contro la Juventus, prima di fare l’emigrante di lusso a Toronto, ma soprattutto il gol numero 142 del folletto belga su passaggio di Politano. La squadra di casa ha avuto un paio di chance con un colpo di testa di McKennie e un tiro di Chiesa, ma il Napoli ha sfiorato il raddoppio con un gran tiro di Zielinski parato dal connazionale Szczesny, grazie ad un bel colpo di reni e una punizione dal limite di Mertens. La ripresa ha visto una squadra di Allegri più determinata che trova il pareggio con un poco di fortuna, grazie ad una deviazione di Lobotka su tiro di Chiesa dopo un fallo piuttosto evidente di Bernardeschi su Demme, autore di una gara molto buona per sacrificio e determinazione, un fallo ritenuto ininfluente sia dal giovane arbitro Sozza che dal var. Ghoulam torna a giocare da titolare dopo anni e nel secondo tempo cala vistosamente, ma insieme ai compagni gioca con grande generosità, subendo poco gli attacchi della Juventus, che può permettersi di fare entrare i suoi assi dalla panchina Dybala, Kean, Bentancur, De Sciglio e perfino Kulusevski, mentre il Napoli può fare respirare solo Politano per un Elmas, comunque reduce dal covid. Nella sfortuna dei tanti infortunati e indisponibili c’è l’impossibilità per uno Spalletti, in smart working da casa per il covid, di commettere errori sui cambi e così il Napoli con qualche sofferenza, soprattutto per un leggero infortunio subito dall’inossidabile Di Lorenzo riesce a portare a casa un prezioso pareggio, almeno per quanto riguarda il traguardo del quarto posto, nei confronti degli storici rivali juventini. Infatti solo nei minuti finali entra Petagna al posto di Mertens più per fare a sportellate a centrocampo che per cercare qualche azione offensiva e nel recupero entra pure il giovane Zanoli per Lobotka, che a parte il tocco sfortunato sul pareggio juventino, ha fatto una buona partita.

Insomma è stata una partita apprezzabile e non bellissima, ma nelle condizioni difficili di formazione in cui si trovava il pareggio può essere considerato un giusto premio per il Napoli e anche per la squadra di Allegri, da parte della Befana, che invece dovrebbe portare tanto carbone, ma proprio tanto, a tutti i signori della FGCI, incapaci di trovare soluzioni utili a garantire la regolarità del campionato, messa ancora una volta a rischio dal covid, e anche dalle clamorose inadempienze di dirigenti e calciatori nella strategia di contrasto all’epidemia. Rimangono intatte le critiche alla società del Napoli, che non può pensare di trovare alibi alle sue inefficienze nella volontà di Insigne di abbandonare il Napoli, nelle partenze dei calciatori per la coppa d’Africa o nello stesso covid perché erano tutti fatti conosciuti come la questione esterno basso sinistro e il ritorno in patria di Manolas. Insomma il pareggio non può e non deve entusiasmare più di tanto, ma solo permettere di agire meglio per il futuro, da quello immediato della gara di campionato con la Sampdoria e di coppa Italia con la Fiorentina a quello più lontano della gara con il Barcellona e della prossima stagione, acquistando subito un degno sostituto di Insigne, che non è un fuoriclasse e non è stato neanche un buon capitano, ma rimane al momento il migliore esterno alto sinistro italiano.

Di Stabiamore

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