DISCRETO NUMERO DI CALCIATORI NON ALL’ALTEZZA DELL’INTER
Per giocare nell’Inter non basta solo il massimo impegno, ma ci vogliono anche altre qualità, soprattutto tecniche e caratteriali. Qualità che sembrano mancare ancora ad un determinato numero di giocatori presenti nella rosa interista, troppi per puntare a vincere trofei sin da subito. Gli errori individuali nelle ultime gare sono talmente gravi da poter essere considerati la causa maggiore degli scarsi risultati. Non è un caso se ogni anno nel momento in cui svaniscono gli obiettivi stagionali la squadra finisce per spegnersi dando vita a prestazioni oscene come il primo tempo di ieri contro l’Hellas Verona. Proprio le prestazioni, prima che i punti persi contro Bologna, Sassuolo e Hellas Verona ricordano quelle degli anni scorsi. Tutti ricordano il “Dopo la gara contro il Torino abbiamo mollato” pronunciato da D’Ambrosio nel 2017 ed i due cali vistosi avvenuti tra gennaio e febbraio sotto la gestione Spalletti. Sensazioni che i tifosi dell’Inter conoscono bene e che si auguravano di aver scongiurato con l’arrivo di Conte sulla panchina interista.
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L’INFLESSIBILITÀ DI CONTE
Discorso a parte merita l’allenatore, anche lui non esente da colpe. Conte è inflessibile nel considerare solo moduli con la difesa a 3, è allergico ai cambi (soprattutto ora che se ne possono fare 5 a gara). Stupisce anche la sua difficoltà a leggere e cambiare le partite. L’Inter ha gettato al vento punti da situazione di vantaggio dopo la sosta contro Bologna, Sassuolo e Hellas Verona; 3 match, troppi dunque per rappresentare casi isolati. La difesa a 3 giova veramente solo a De Vrij e Bastoni, ma penalizza enormemente Skriniar e Godin. Perché non si può pensare che lo slovacco e l’uruguagio (sebbene sul viale del tramonto) siano quelli visti in questa stagione proprio per il rendimento che hanno avuto nelle scorse annate. Il modulo usato da Conte rende estremamente difficile trovare posto anche ad un talento cristallino come Eriksen che non merita di essere impiegato poco e fuori ruolo. Anche Sanchez non si trova a suo agio con questo schieramento, anche se per il cileno è molto più facile adattarsi in altri ruoli rispetto al danese. Al di là del modulo, l’Inter contiana sembra avere un piano di gioco con poche varianti tutte già “scoperte” dagli allenatori rivali. Infine il tecnico leccese non esprime il suo meglio davanti ai microfoni in seguito alle sconfitte, evidenziando un certo nervosismo, specie ultimamente. L’ex C. T. probabilmente si aspettava che la distanza dai top team fosse minore, solo così possono spiegarsi le frasi pronunciate dopo gli ultimi match.
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GIUDIZIO SOSPESO
Per completare il giudizio è necessario dire che il progetto Conte ha sicuramente portato dei miglioramenti. I nerazzurri molto probabilmente si qualificheranno senza patemi alla prossima Champions League. Tuttavia ci si aspettava di più da un tecnico che guadagna 12 milioni annui (il più pagato della Serie A). Si consideri anche che rispetto ai predecessori, a lui è stato fatto un mercato scevro dai vincoli del FairPlay finanziario. Solo dopo lo svolgimento dell’Europa League (oggi i sorteggi) si potranno tirare le somme e stabilire se si sono gettate le basi per un futuro vincente. Al netto di quanto scritto finora, siamo convinti che l’ex C. T. meriti la riconferma senza se e senza ma, seppur con un mercato fatto ad hoc sperando magari in una maggiore disponibilità da parte sua a considerare altre opzioni rispetto al suo modo di intendere il calcio. Partire da zero con un altro progetto tecnico sarebbe deleterio e vorrebbe dire (probabilmente) vivere almeno un’altra stagione senza trofei.