Paura battuta dal Napoli – 91 punti


La paura fa novanta recita un detto e il Napoli la supera vincendo per 2 a 1 contro il Crotone condannando la squadra di Zenga alla serie B (anche se le vittorie di Chievo, Cagliari, Udinese e SPAL avrebbero reso inutile qualsiasi risultato) e battendo il suo record personale (e anche il record di punti delle seconde classificate che era della Roma di 86 punti) ma purtroppo non è stato sufficiente per vincere il terzo titolo ma, onestamente, criticare una squadra che colleziona 91 punti, la quota scudetto dell’anno scorso, è letteralmente impossibile. E infatti i tifosi festeggiano comunque.

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Ci si aspettava un Napoli pronto a fare la partita e un Crotone rabbioso per la vittoria, unico risultato capace di ri-regalare il sogno salvezza per la seconda volta all’ultima giornata. E, per i primi minuti è così. Zenga e Sarri confermano le formazioni con due eccezioni: Zielinski per Hamsik e Milik per Mertens.

I partenopei giocano meglio ma i calabresi aggrediscono e rubano tutte le seconde palle; poi arriva la prima tegola per Zenga e compagni: il vantaggio della SPAL dopo quattro minuti e la paura di fallire la salvezza anche con un’impresa. Il Napoli, piano e lentamente, prende il totale controllo della partita e al 23′ grande magia di Insigne che pesca Milik e il polacco batte Cordaz.

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Il Crotone prova a reagire ma arriva l’altra tegola: uno a zero dell’Udinese col Bologna (sarà la settima sconfitta in dieci partite). Il napoli prima sfiora il palo con Allan e poi Jorginho impegna Cordaz con tiro centrale ma forte. Poi, alla mezz’ora, il colpo di grazia: Insigne si libera dalla sinistra e mette al centro per Callejon che, di sinistro, firma il raddoppio.

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La partita del Crotone, di fatto, termina qui. Non c’è neanche la paura della serie B ma una mesta rassegnazione. E il Napoli rischia di dilagare con Crodaz costretto a due miracoli: uno su Zielinski al 34′ e al 42′. Nel secodno tempo Zenga prova a passare al 4-2-3-1 con Stoian e Ricci per Rohden e Nailini a la musica non cambia, complice anche la notizia del raddoppio della SPAL. L’allenatore prova a inserire Tumminello per Trotta ma ormai la conclusione sembra definitiva.

Al 67′ Mertens prende il posto di Milik e si mette subito in mostra, prima costringendo Faraoni ad un intervento prodigioso (facendosi anche male) poi, al 75′ il belga viene imbeccato da Insigne e tira quasi a colpo sicura ma Cordaz, il migliore dei suoi, tocca e manda la palla sul palo. Al 75′ doppio cambio nel Napoli (non proprio ma i due cambi avvengono a distanza di un minuto): Hamsik sostituisce Insigne e Rog Allan.

A questo punto anche il Napoli molla un po’ la pressione. All’85’ Jorginho serve Callejon sulla corsa ma lo spagnolo, anziché concludere a rete, cerca di servire in mezzo Mertens ma faraoni fa buona guardia e, con questa azione, gli azzurri mollano il colpo. E, al 90′, alcuni secondi dopo la segnalazione del recupero, Mattarella pesca Tumminello fra Koulibaly e Albiol, il giocatore siciliano ringrazia e accorcia il conto ma ormai i giochi sono fatti perché il Cagliari segna contro l’Atalanta rendendo certa la retrocessione del Crotone.

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Finiscono così una straordinaria stagione del napoli, che forse deve solo rimpiangere una Champions non eccelsa, e l’avventura del Crotone in serie A che paga sia un cattivo mercato (gli acquisti non hanno del tutto riequilibrato le cessioni) sia l’esonero di Nicola a metà campionato.

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