Sfida Champions, soprattutto per il Napoli. Anche in caso di successo gli azzurri dovrebbero recuperare nove punti in nove partite. Un’impresa già difficile in condizioni normali, ma contro i bergamaschi, sulle ali dell’entusiasmo, sarà ancora più difficile. Ma la partita si prospetta interessante. Gasperini vuole la certezza matematica, mentre Gattuso vuole ulteriori conferme dai suoi.
La partita sarà quasi una rivincita. Nella partita di andata, infatti, l’Atalanta era sotto per due ad uno, ma riuscì a pareggiare nei minuti finali (e per poco non espugnò il San Paolo. In qual l’occasione Meret anticipò il tocco altrimenti vincente di Ilicic). Tuttavia l’arbitro Giacomelli negò un rigore clamoroso agli azzurri, e il potenziale tre ad uno per i partenopei si trasformò nel pareggio atalantino. Risultato: il Napoli, potenzialmente terzo, crollò al sesto posto, mentre l’Atalanta confermò l’allora terzo posto in classifica.
L’Atalanta ha dalla sua un tremendo potenziale offensivo. Gli ottanta gol segnati sono un dato inequivocabile della forza dell’attacco bergamasco. Ma dietro ballano tremendamente con trentanove gol presi. Con Malinovskyi squalificato, Gomez dovrebbe partire sulla trequarti, mentre in difesa confermato Palomino assieme a Toloi. In attacco spazio al duo Ilicic e l’ex Duvan Zapata. Tornano dal primo minuto anche Gosens e De Roon.
Ospina torna titolare e con lui Demme. La formazione degli azzurri, schierati col solito 4-3-3-, è cosa fatta. Gattuso ha pochi dubbi, ad eccezione dell’attacco. Se Mertens ed Insigne sembrano inamovibili (giustamente in quanto Ringhio vorrà sfruttare la massimo la velocità dei suoi attaccanti), Politano è in vantaggio su Callejon.
Di seguito le probabili formazioni:
Atalanta (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Palomino, Djimsiti; Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens; Gomez; Ilicic, Zapata.
Napoli (4-3-3): Ospina; Di Lorenzo, Maksimovic, Koulibaly, Mario Rui; Fabian Ruiz, Demme, Zielinski; Politano, Mertens, Insigne.
Post Scriptum: Kjaer, l’autore del fallo, non verrà mai più schierato da Gasperini ed è stato poi venduto al Milan. Qualche voce sostiene che l’allenatore piemontese, infuriato per l’errore, abbia preteso l’allontanamento del difensore.
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