Tom Julin, The Super-President


Ancora una volta il Presidente del Cagliari è stato punito.

Dopo quel Cagliari-Juventus  del giorno della Befana che gli costò 10.000 euro, ecco un altro salasso. Non bastasse la multa c’è anche l’inibizione al suo ruolo, proprio in questi giorni giorni che c’è Consiglio Federale. I garantisti insorgono, gli assolutisti ammettono che, nel suo ruolo, non può fare il tifoso e piombare ed assalire arbitri e giudici di gara.

Ma tant’è che qualsiasi cosa faccia Tom Julin non va bene a nessuno. Se fa qualcosa non va bene, se non la fa non va bene. Insomma, qualsiasi cosa egli dica o faccia non va bene!

Nessuno è mai contento. Niente di nuovo sul fronte Occidentale.

A Roma non sono contenti che Pallotta non si faccia vedere e che faccia le riunioni a London, insomma, tutto il calcio è paese.

C’è qualcuno che è contento?

Chiediamo agli Juventini che, stufi di vincere Scudetti, vorrebbere la Coppa dalle Grandi orecchie, come il suo Capitano che arrivato ai 40, la gradirebbe tanto!

Evvai SuperGigiBuffon, tirala su sta Coppetta del nonno!

 

Tommaso Giulini è stato, in questi quattro anni, contestato spesso.

Tante volte messa in dubbio la sua affezione al Club che fu di Gigi Riva.

Perchè Lui, Tommaso da Milano, è un Signore.

Gentile, simpatico, ma mai fuori dalle righe, non come il suo predecessore, Re Massimo. Il quale, Cagliaritano doc, Max Cellino, ora con la carica Presidenziale a Brescia, non si faceva mai pregare troppo per dire qualche parolina fuori dalle righe. E piaceva, tanto, al popolo, perchè quello che pensava diceva, senza censura, ed erano guai. Tommaso, invece, è l’opposto. Sembra quello che non è. Ma non si possono dire certe cose, bisogna avere un contegno. Purtroppo quando si superano i limiti “non c’è peggior cattivo di un buono che diventa cattivo“, come diceva il Buon Bud Spencer in “Chi trova un amico trova un tesoro” del 1981. Ed allora Tom Julin eccolo che si trasforma, entra nella sua cabina telefonica e da Gentlemen si trasforma in The Cazzut Man.

Come a scuola il bimbo ha disobbedito, ha messo in dubbio l’operato del Maestro, Tagliavento in questo caso, il Preside Gerardo ha sospeso Tom da ogni ambito scolastico.

Non ha insultato la memoria di Anna Frank per cui NON si viene puniti, (ennesima dimostrazione di forza, di potere!) ma quando si tocca il Maestro-Arbitro allora non si accetta, ti massacro, la paghi cra.

Questo perchè dalla Tribuna dello Stadio Scida di Crotone, come SuperMan che vuole salvare dal pericolo qualcuno, Tom il Grande si è lanciato a difesa del suo Fabio, Pisacane da Napoli, reo, secondo Maestro Paolo, di avere fatto la bua a Federichino, Ricci del Crotone, il quale nulla ha detto a Maestro Paolo; non gli ha detto che Fabio ha preso il pallone e non il suo piedino. Tutti lo hanno visto, sia ad occhio nudo sia alla televisione. Ma il VAR no, non vede ciò che deve vedere, vede solo ciò che VUOLE vedere e scontentare tutti perchè così come Pisacane non aveva colpito Ricci, così NON era rigore per il Crotone e invece era buona la rete dei calabresi a fine gara. Ma il Maestro Paolo ha sconvolto tutto e tutti e la Classe arbitrale deve ergersi a padrone e punire i colpevoli che mettono in discussione i Maestri delle Regole.

Un’ennesima parentesi del Gioco del Potere, che DEVE dimostrare chi comanda, che i sottoposti devono stare zitti altrimenti te la faccio vedere io, ti mando in Serie B e tu ZITTO, non devi dire nulla, subisci e ZITTO.

E’ triste ciò che accada proprio il giorno in cui ci lascia AZEGLIO VICINI, il Grande Commissario Tecnico della Nazionale Italiana di calcio che in assoluto ha divertito di più nella Storia della Nazionale. E non importa se non lo ha vinto quel Mondiale delle Notti magiche, è stato bello sognare con quei ragazzi, da Totò a Walter.

Azeglio aveva 83 anni.

GRAZIE AZEGLIO

 

Questa è la sanzione che il Presidente del Cagliari ha subito oggi da parte del Giudice Sportivo, Gerardo Mastrandrea:

Giulini ha “al 47° del primo tempo, non inserito in distinta, fatto ingresso nel recinto di giuoco; successivamente, al termine della frazione di gara, all’ingresso del tunnel che adduce agli spogliatoi, ha contestato l’operato arbitrale, accusando il Direttore di gara di parzialità, e continuato nella sua protesta fino all’ingresso degli spogliatoi degli Ufficiali di gara; recidivo. Per questo il presidente del Cagliari Calcio è stato inibito “a svolgere ogni attività in seno alla F.I.G.C., a ricoprire cariche federali ed a rappresentare la società nell’ambito federale a tutto il 4 febbraio 2018”. Inoltre dovrà pagare un’ammenda di 5000€.

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