Juve Stabia, il racconto di Stabiamore Post Catanzaro
Juve Stabia, editoriale di Stabiamore Post Catanzaro. Articolo a cura di Gianfranco Piccirillo:
La tragedia della scomparsa dei tre giovani fratelli in un incendio a Catanzaro ha cambiato il clima di una partita, che rappresenta da decenni un classico della serie C italiana. I tifosi di entrambe le squadre hanno esposto striscioni meritevoli di elogi per salutare le vittime, dopo il doveroso minuto di silenzio iniziale, confermando la sensibilità del calcio, che non può e non deve sottrarsi alle vicende tragiche del territorio e l’altro aspetto che ha condizionato la gara è stato il forte vento, che è sembrato spirare sempre in direzione dei padroni di casa. Colucci anche questa volta non ha assolutamente convinto nelle scelte iniziali non tanto per la decisione di Russo al posto di Barosi, ma per quelle di Dell’Orfanello e Della Pietra in uno schema di un atipico 3 5 2, che anche con Berardocco e Ricci non riesce ad assicurare la benché minima giocata offensiva. La capolista Catanzaro, senza peraltro brillare particolarmente, mantiene una netta supremazia territoriale per tutto il primo tempo con un paio di tiri pericolosi di Iemmello e Biasci e il bel diagonale di Tentardini che di sinistro in piena area fulmina Danilo Russo. Lo Stabia non è pervenuto proprio in attacco e rischia di rimanere in dieci per gli stupidi falli di Dell’Orfanello, graziato nel finale della prima frazione dall’arbitro. Colucci cerca di correre ai ripari nell’intervallo, inserendo subito nel primo slot dei cambi Peluso, Maselli e Pandolfi per i deludentissimi Dell’Orfanello, Berardocco e Della Pietra, ma la squadra non migliora e anzi subisce subito il raddoppio su rigore per un mezzo fallo di Scaccabarozzi, comunque ingenuo nel toccare l’avversario in area. Il bomber Iemmello non tira benissimo e Russo riesce a toccare il tiro dal dischetto, ma la palla finisce comunque in rete, per un Catanzaro che continua ad essere padrone assoluto del campo. Lo Stabia finalmente prova a impensierire il portiere Fulignati con qualche tiro cross di Scaccabarozzi, ma capita a Caldore quello che aveva rischiato seriamente di subire nel primo tempo Dell’Orfanello, ossia due evitabilissimi cartellini gialli, che costringono la squadra in dieci uomini, impedendo di fatto qualsiasi ipotesi, seppur remota, di rimonta. Non ci sono grandi possibilità per continuare a vedere azioni degne di nota, ma è sempre il Catanzaro a fare la partita anche quando entra il giovane Carbone al posto di Altobelli e continuano i provvedimenti disciplinari nei confronti di ingenui e inutilmente fallosi calciatori dello Stabia, che con la terza sconfitta consecutiva in trasferta entra da oggi ufficialmente in piena di crisi di risultati oltre che di gioco, fatto già emerso nelle ultime tre gare interne. Gli ex stabiesi del Catanzaro trovano spazio con il bravo tecnico Vivarini solo con la presenza di Martinelli, che gioca benissimo e sfiora il terzo gol, come anche i suoi compagni di squadra, Cianci, Cinelli e Curcio, subentrati nella ripresa e l’affidabile belga Vandeputte. Insomma è stata una debacle per la squadra di Colucci, che inserendo nel finale Guarracino per Ricci continua a dare soddisfazione economica alla politica societaria rivolta agli incentivi economici che si ottengono con il minutaggio dei giovani, ma scontenta ancora i tifosi, che rischiano di assistere ad un campionato persino peggiore dell’ultimo, nel quale la squadra di Castellammare rimase fuori dalla zona playoff promozione. Anche la prossima gara, contro un attrezzato Pescara oggi ancora vittorioso e in lotta per diventare un possibile antagonista del Catanzaro, non sembra concedere grandi illusioni, ma a questo punto in attesa del mercato di gennaio con il sogno Quagliarella alimentato dal messaggio lanciato dal vecchio bomber degli anni ottanta Marcello Prima, si attende un immediato cambio di rotta da parte di tecnico e società perché onestamente non si può continuare ad assistere a gare così insignificanti sul piano offensivo da parte della squadra stabiese. L’unica consolazione di oggi è il sorriso che la vittoria di un Catanzaro, sempre più capolista, possa aver dato ad una comunità ferita dall’immane tragedia della famiglia travolta dall’incendio di questa notte.