Juve Stabia, l’editoriale di StabiAmore post Avellino


Juve Stabia, l’editoriale di StabiAmore post Avellino

Juve Stabia-Avellino 0-1 la squadra di Piero Braglia beffa le vespe di Pasquale Padalino, una gara poco fortunata per i colori gialloblu. Il racconto di Gianfranco Piccirillo:

Juve Stabia- Avellino:La squadra di Padalino perde un paio di elementi importanti per il covid e altri infortuni, ma gioca bene, costringendo spesso il portiere irpino Forte a compiere interventi molto importanti a cominciare da quello su Borrelli dopo appena cinquanta secondi di gioco. L’occasione più importante capita a El Diablo Marotta che però non riesce a sfruttare l’assist di Garattoni, facendosi parare il tiro da pochi passi dal portiere, che è Forte di nome e di fatto, ma che nell’occasione è agevolato dalla scarsa lucidità di Marotta. Nella difesa stabiese debutta il neo acquisto Elizalde, nazionale della giovanile dell’Uruguay, che non solo occupa bene il suo spazio nel modulo elastico scelto da Padalino, ma trova anche il modo di impensierire Forte con un tiro cross, mentre l’Avellino del grande ex condottiero Braglia si fa vedere in avanti con la buona prova di Carriero e i calci piazzati di Maniero e Tito, interessante esterno sinistro stabiese, che sta ulteriormente migliorando sotto la sapiente guida di Braglia. Anche il portiere stabiese, dottor Russo, è attento quando è chiamato in causa, ma lo Stabia conserva la supremazia territoriale, nonostante il forte vento che affligge Castellammare in questo sabato di vigilia di San Valentino e anche giorno di compleanno del presidente Andrea Langella, almeno per tutto il primo tempo. Nella ripresa la gara si fa più equilibrata, anche perché dopo pochi minuti la squadra di Braglia viene agevolata da un’espulsione francamente inesistente di Mule’ che avrebbe meritato solo il cartellino giallo, per un fallo che non può considerarsi da ultimo uomo, né tantomeno in una situazione di chiara occasione da rete. Proprio l’ex stabiese Ciancio crea prima la migliore situazione per il gol irpino sventata da Garattoni e poi favorisce l’azione, peraltro con il grande dubbio che la palla fosse uscita sul traversone che ha consentito a Maniero di segnare da pochi passi. Il portiere stabiese protesta a lungo e viene ammonito, mentre Padalino decide di inserire capitan Mastalli al posto di Borrelli per non squilibrare la squadra che prova a cercare il pari, nonostante l’inferiorità numerica e dopo il gol giustamente annullato a Santaniello proprio Mastalli serve ad Esposito la palla per un colpo di testa che però è troppo debole per superare il bravo portiere dell’Avellino.

L’arbitro triestino non ritiene di ammonire Tito per un netto fallo di mano e non si ripristina la parità numerica in campo e De Francesco e Fella diventano pericolosi nelle ripartenze, fino a quando Padalino non decide di rischiare anche le carte di Cernigoi e Fantacci per Orlando e Vallocchia, mentre Braglia inserisce Bernardotto dopo De Francesco. Lo Stabia avrebbe meritato nettamente il pari anche se Russo deve sventare il raddoppio di Fella, distentendosi sul proprio palo, ma la gara è stata condizionata dagli errori della terna arbitrale, che hanno impedito alla squadra di Padalino di ottenere punti importanti nella corsa al piazzamento play off. Comunque Braglia, seppure con fortuna, porta a vincere l’Avellino dopo sessanta anni a Castellammare, sfatando anche il suo tabù personale conto Padalino e soprattutto scavalca la seconda squadra di Delaurentiis al secondo posto in classifica e recupera tre punti dalla Ternana, che oggi non ha giocato per problemi di impraticabilità del campo di Potenza, peraltro contestati dalla capolista. La sconfitta ingiusta non toglie meriti allo Stabia, che ha provato fino all’ultimo minuto del recupero a trovare il gol, portando addirittura il portiere Russo nell’area avversaria e quindi è legittimo aspettarsi una vittoria nel derby di Cava nella giornata infrasettimanale per riscattare questa beffarda sconfitta.

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