Siracusa Calcio: parla il sindaco Italia

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Il Sindaco Italia, intervenuto a Tele1 Tris racconta la sua verità

Voglio dire come sono andate le cose: appena eletto ho voluto incontrare la società. La prima volta mi diedero buca e la seconda volta non si presento’ Alì. La cosa non mi era piaciuta molto. Alla chiamata di Costanza Castello ho ricevuto la squadra e parlato con la dirigenza. In una fase successiva, il mio assessore allo sport, Bonomo e Favara mi chiedono di intervenire prima che termini il campionato perché la società era in difficoltà. Ho fatto un incontro riservato, e mi è stato detto che loro avevano fatto innumerevoli errori promettendo di impegnarsi fino alla fine per il Siracusa Calcio. Da quel momento, sono venuto a tutte le partite del Siracusa, abbiamo vinto e fin da subito mi sono anche attivato fisicamente contattando soggetti interessati facendoci, inoltre, pervenire dalla società tutte le carte. Per due e tre mesi siamo stati in ballo con un soggetto disposto a partecipare, ma, i conti erano talmente sbilanciati che questi soggetti interessati fanno sfumare il progetto.

La famiglia Moschella da parecchio tempo aveva interesse, siracusani seri, affidabili e concreti, ma anche loro si sono scontrati con numeri difficili e, giustamente, non hanno voluto rischiare su qualcosa di inaffidabile. Alì mi disse che servivano 300 mila euro perché sulla fideiussione erano coperti. Successivamente vi è stata l’iniziativa di Reale e il consiglio comunale aperto. Ho trovato qualche sponsor, ove mi chiedevano il progetto su cui stavano andando a investire. Il venerdì prima della scadenza, al telefono con un altro imprenditore era disposto a dare tutta la cifra ma sapeva che erano più soldi quelli che servivano per poter proseguire. Il giorno dopo chiamo Alì senza ricevere risposta. Domenica mattina sono andato a Catania, zona aereoporto capendo definitivamente che non vi erano più le condizioni. Ho dovuto gettare la spugna con amarezza insieme ai tifosi. Tutto il lavoro e sacrificio fatto è stato buttato per strada.

Ci alziamo le maniche perché ci sta un nuovo obiettivo da raggiungere.

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