<em>In quella che sta diventando sempre di più l’ennesima deludente stagione, ecco anche la sconfitta in FA Cup: Millwall – Everton è finita 3-2, ora cosa accadrà?
MILLWALL – EVERTON 3-2, TOFFEES FUORI
Non c’è niente di positivo da tirar fuori da un match del genere, giocato senza anima, senza qualità e senza avere un minimo di logica in un campo difficile come il The Den, nonostante il Millwall militi in Championship.
Abbiamo sempre detto che l’FA Cup è una competizione bella ed affascinante soprattutto perché spesso e volentieri si vedono situazioni simili, con squadre di categorie inferiori buttare fuori quelle ben più blasonate. Il fatto che brucia in questo caso però è che l’Everton sembrasse quasi non lottare, non avere le forze necessarie, fisiche e mentali, per superare questo ostacolo.
Due volte in vantaggio con Richarlison (papera del portiere) e Tosun, ed altrettante volte immediatamente rimontati, prima da Gregory (segna di mano, ma non è una scusante per la sconfitta) e poi da Cooper, per chiudere in bellezza con il gol del Millwall al 94° di M. Wallace, che regala il passaggio del turno agli uomini di Harris.
Ricapitolando dunque, campionato in cui, sperando in una salvezza che dovrebbe arrivare (ma non è ancora assicurata…) si ha poco da dire se non cercare di portare a casa una vittoria nel derby con il Liverpool, EFL Cup in cui si è usciti al primo turno contro il Southampton, ed ora è arrivata anche l’uscita dall’FA Cup, per mano del Millwall, squadra di Championship.
Il lavoro di Marco Silva in autunno sembrava stesse portando i suoi frutti, ma ora non ci si può esimere dal criticarlo per ciò che sta accadendo: un allenatore ha il dovere di trovare una soluzione, dare una sveglia ai suoi giocatori e motivarli.
Parlando con amici Evertonians ieri si rimpiangeva gente come Hibbert, Osman, Pieenar, Arteta, Howard ed in generale tutta la banda di David Moyes, che quantomeno buttava il sangue in mezzo al campo, nonostante avessero qualità di molto inferiori ai vari Mina, Sigurdsson, Walcott, Digne e così via.
Il buon David Moyes, tanto bistrattato dalla critica inglese dopo le poco felici esperienze con Manchester United, Sunderland e West Ham, era stato in grado di creare un team forte prima di tutto dal punto di vista della mentalità, in grado di andarsela a giocare con chiunque, facendo anche vittime illustri nelle partite secche (alla lunga, in campionato, la qualità maggiore delle altre veniva fuori, anche se raggiunse buoni risultati, con un 4° posto e una finale di FA Cup) grazie alla voglia di lottare per la maglia, per i tifosi, per loro stessi.
Ridateci il nostro Everton, la squadra del popolo, quella in cui in campo ci scendono prima di tutto tifosi, uomini, e poi giocatori di calcio. Ridateci l’Everton combattivo ed in grado di emozionare, perché così non sembra più la squadra che conoscevamo.
Con il calcio di oggi, pieno di soldi, affari e convenienza, so già che è un sogno quasi impossibile, ma lo stesso mi piace pensare che un giorno torneremo ad essere quella squadra…
CreditFoto: SkySports