Javier Zanetti, il capitano e bandiera dell’Inter
Javier Zanetti aveva un qualcosa di speciale quando toccava il pallone. Un qualcosa di incredibile, quasi come se fosse un cartone animato. Palla al piede e corsa e gli avversari che facevano fatica a prendere il numero di targa. Un calciatore corretto, un vero capitano che ha saputo vincere con la sua Inter e prendersi anche le critiche nei momenti poco felici della squadra nerazzurra.
A Distanza di anni, il “Capitano” resta un esempio per tanti giovani calciatori e promesse del futuro ma l’Argentino ha saputo fin dai primi anni sposare al meglio l’anima nerazzurra e la fascia da capitano non gli hai pesato sul braccio. E’ toccato a lui alzare la Champions League, sempre a lui il Mondiale per Club a chiudere un 2010 davvero incredibile ed inoltre ha avuto il compito di riportare lo scudetto a Milano dopo una vita. Calciatore incredibile, un uomo multiuso. Difensore, terzino, centrocampista. La sostanza era questa, gli anni passavano e Zanetti giocava sempre a prescindere dal ruolo a prescindere dall’allenatore senza contare il modulo Hai Zanetti ed un posto in squadra è quasi legge.
Corsa, forza fisica incredibile e le sue falcate sono negli occhi e nel cuore dei tanti fans nerazzurri. JZ4 non ha segnato molti goal anche perchè non era il suo mestiere ma quando lo faceva era sempre festa grande ed inoltre non hai mai realizzato goal banali. Quello del 1998 contro la Lazio nella finale di Coppa Uefa è forse il suo più bello ma come detto di acuti importanti nè ha realizzati molti, vedi quello al Milan nel derby o quelli decisivi contro la Roma che hanno portato nelle casse nerazzurre un pezzo di scudetto prima ed una Super-Coppa Italiana poi. Una vita con l’Inter anche dopo aver smesso di giocare a calcio, una vita calcistica dove ha saputo emozionare e divertire il suo pubblico.