Virtus Stabia- Abbiamo raggiunto Vincenzo Di Ruocco per una intervista, uno degli attori principali del film del campionato:
Il campionato è oramai giunto ai titoli di coda. Ci puoi raccontare le tue sensazioni?
-Siamo una realtà di Castellammare e non ci possiamo nascondere. Abbiamo una società organizzata ed un allenatore molto preparato. I dirigenti non ci fanno mancare niente e sta venendo su un bel progetto ed il mio augurio è che si possa crescere sempre e migliorare e magari toglierci qualche altra soddisfazione.
È stata una bella cavalcata. La partita più importante o difficile di questo percorso?
-Abbiamo dimostrato la nostra forza ed abbiamo fatto partite importanti ed abbiamo meritato la vittoria. Contro la Rocchese è stata la gara più difficile ma per come si era messa ma abbiamo dato una dimostrazione di gruppo moltiplicando le energie. Abbiamo sofferto in nove uomini e non è facile portare la partita a casa.
Hai realizzato il punto decisivo contro la Rocchese. Il peso di quel pallone?
-Aspettavamo questa gara da un girone. Avevamo perso nella gara di andata ed avevamo voglia di rivincita. Il mio rigore è stato il rigore di tutti, il punto della liberazione. I rigori non li sbaglia solo chi non li calcia però alla fine è andata bene, conta questo.
Azione veloce. Rigore. Parata del portiere. Respinta e palla in buca. Poi la corsa liberatoria. Hai avuto modo di pensare a questo momento?
-Ci ho pensato dopo, quando ero a casa. Sono arrivato a dicembre ed è stato bello segnare il goal decisivo. Mi serviva anche perchè ho cambiato pure ruolo e poi quando segni è sempre bello.
Sei un ragazzo molto ben voluto dal gruppo. Proprio sul gruppo ti chiedo un pensiero?
-Mi fa piacere ricevere l’affetto del gruppo. Per me questa è stata la seconda vittoria dopo quella calcistica. Ricevere tanti attestati di stima da parte dei compagni e dirigenti è un qualcosa di fantastico. Ringrazio tutti.
Sei arrivato a campionato in corso con l’etichetta di calciatore importante. Hai sentito il peso di qualche responsabilità in più?
-Non ho sentito il peso. Conoscevo il Mister ed alcuni giocatori. Mi sono trovato benissimo fin dal primo giorno e mi sono fin da subito messo a disposizione.
Non è la prima volta che vinci un campionato. Quando si vince è sempre bello. Ma cosa si prova nelle mente di un calciatore alzare le braccia al cielo e liberare la gioia?
-Vincere è sempre bello, abbiamo fatto il vuoto ed abbiamo dimostrato di aver meritato sul campo questa vittoria.
Non è il primo campionato che ho vinto, questo è il settimo. Ho 36 anni ma ho ancora una voglia matta di continuare a vincere.