Nei camini a legna, il funzionamento è garantito dalla combustione della legna che si verifica nel focolare. Esattamente come avviene per qualunque tipo di combustione, anche in questo caso c’è bisogno di un flusso di aria comburente adeguato, tale da mettere a disposizione l’ossigeno che serva a ossidare gli zuccheri complessi presenti nella legna.
Il calore si sviluppa in quanto questa è una reazione esotermica. La legna che brucia riceve il flusso di aria comburente mediante la bocca del camino; esso deriva direttamente dal locale in cui il camino è situato. Questa è la ragione per la quale gli ambienti in cui si trovano i camini devono essere sottoposti a un ricambio di aria costante.
Gli effetti della combustione
Dalla combustione derivano gas e fumi la cui temperatura è molto più alta di quella dell’aria del locale. È a causa di questa temperatura che la densità dei gas e dei fumi in questione è inferiore rispetto a quella dell’aria; ne consegue che anche il loro peso è più basso. In pratica, i fumi vengono convogliati dalla cappa e poi, tramite la canna fumaria, vanno in alto.
Nel momento in cui si allontanano, liberano del volume che viene occupato subito dall’aria fredda, che trasporta ossigeno e, così, favorisce la reazione di ossidazione. Il ciclo prosegue, sempre a patto che il camino abbia dimensioni adeguate; così i fumi non ristagnano. È importante, però, che la combustione venga alimentata in maniera costante.
Guida alla scelta di un camino a legna
Chi è interessato ai camini a legna può anche valutare la possibilità di un acquisto online; su questo sito – ad esempio – è possibile scegliere tra una vasta gamma di soluzioni. Ma quali sono gli aspetti che devono essere presi in considerazione per l’installazione di un camino a legna? Il più importante di tutti è senza dubbio il rapporto fra altezza e sezione della canna fumaria. Più la canna fumaria è alta e maggiore è la sua sezione e più rapidamente i fumi di scarico se ne vanno.
In linea di massima sull’altezza della canna fumaria non si può intervenire, visto che essa dipende dall’altezza del locale; ciò su cui si può intervenire, invece, è la sezione. Quindi, bisogna fare in modo che essa garantisca ai fumi la velocità che occorre loro per risalire lungo il camino ed evitare che rimangano nel locale a stagnare. Il consiglio è di optare per una sezione quadrata o circolare.
Nel caso in cui si propenda per una sezione rettangolare, è indispensabile che il rapporto fra i lati sia al massimo di 1 a 2. Se così non fosse, all’interno della canna si verrebbe a formare un regime dei fumi turbolento tale da ridurre la loro velocità.
Da che cosa dipende la temperatura di combustione
Per quel che riguarda la temperatura di combustione, essa varia a seconda del tipo di legna che si usa. Nel camino non si può regolare la quantità di aria comburente, a differenza di quel che avviene in una stufa dotata di una valvola.
La quantità di aria che viene addotta alla fiamma corrisponde semplicemente a quella che penetra tramite la bocca. Ecco perché in fase di accensione è necessario usare dei legni di dimensioni ridotte, così che si possa contare su una fiamma viva e su temperature maggiori nel momento in cui la canna fumaria è fredda. Occorre, poi, una coibentazione adeguata per evitare che i fumi perdano energia e velocità.
Perché scegliere i camini a legna
Va detto che i camini a legna offrono numerosi vantaggi, non solo di carattere estetico. Il riscaldamento che ne deriva, infatti, non ha alcun effetto dal punto di vista dell’effetto serra, considerate le caratteristiche del combustibile che viene utilizzato.
La legna, per altro, è uno dei combustibili più convenienti dal punto di vista economico, e ciò si traduce in costi di gestione limitati, per quanto i caminetti possano essere poco efficienti. Stiamo parlando di una risorsa energetica rinnovabile, che viene prodotta in Italia in quantità abbondanti: infatti si produce più legna di quanta poi se ne consumi realmente.
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I difetti dei camini a legna
Per una valutazione completa finalizzata a un acquisto, comunque, conviene tenere conto anche dei potenziali punti deboli di un camino a legna. In primis, bisogna mettere in evidenza la necessità di pulire il camino in maniera regolare, così come serve una manutenzione costante; in caso contrario il livello di efficienza garantita può essere ridotto.
Il focolare si pulisce facilmente con una paletta e una scopa; diverso è il discorso per la canna fumaria, visto che in questo caso occorre rivolgersi a tecnici specializzati. Tuttavia si tratta di un intervento da cui non si può prescindere, dal momento che i prodotti di combustione, nel momento in cui condensano, danno origine a delle strozzature. Il camino, in pratica, risulta ostruito, con rischi per l’incolumità delle persone dovuti al pericolo di incendio.
Gestione del camino a legna
Un camino a legna ha bisogno di essere alimentato in maniera costante. Questo vuol dire che la legna deve essere maneggiata spesso, e in più va stoccata. Tale operazione non è delle più agevoli, sia perché la legna è ingombrante, sia perché tende a sporcare. Per di più c’è bisogno di un locale specifico, dato che un livello di umidità superiore al normale può avere effetti deleteri sull’efficacia della legna stessa per l’accensione e la manutenzione della fiamma.