2001: Odissea nello Spazio di Stanley Kubrick


Stanley Kubrick con 2001: Odissea nello Spazio ha dato una lezione di comunicazione gratuita allo spettatore. Raccontare il ciclo di vita del pianeta, dell’uomo e il mistero di Dio in poco più di 2 ore è fantascienza

Non è semplice approcciarsi a 2001: Odissea nello Spazio. Si rischia di essere banali. E’ un autentico capolavoro che tocca la storia dell’uomo, dalle scimmie ai viaggi nello spazio, la criticità ed il rapporto non idilliaco tra l’uomo e l’intelligenza artificiale, la filosofia del mistero dello spazio legata all’esistenza di un Dio. Considerando che le sceneggiature e gli effetti speciali sono del 1968, allora il cerchio si chiude e ci rendiamo conto che il racconto di Stanley Kubrick in 2001: Odissea nello Spazio è praticamente un capolavoro assoluto e che ha segnato la storia del cinema ed ha contribuito a dare tante idee nel XX secolo.

Caratteristiche del film sono l’intelligenza artificiale e il monolite. La prima risiede nell’ultimo modello all’avanguardia HAL 9000, capace di guidare una navicella dalla Terra fino a Giove e di comunicare cogliendo le sfumatorue delle emozioni. Il monolite, invece, rappresenta Dio e la sua forza, oltre a rappresentare i cambiamenti temporali che si avvicendano nel film e che sono ben quattro.

Altra caratteristica del film è la parola. Praticamente assente. Appena 40 minuti di colloqui su 140 minuti di film. Lo spettatore è dentro al film e lo vive come in un vortice di convolgimento e in prima persona, come se fosse lui nella pellicola. Ci si chiede questo capolavoro con le moderne tecniche del 3D cosa potrebbe essere. Allucinante.

In fondo il film è un viaggio. Un viaggio dell’uomo iniziato oltre 2000 anni fa e che in realtà non finisce mai. Il senso, che personalmente ha dato, è il concetto dell’infinito e della continua ricerca e scoperta del mondo, all’interno di noi essere umani e all’esterno nello spazio, in senso stretto e metaforico.

Stanley Kubrick ha vinto un solo Premio Oscar e lo ha fatto nel 1969 proprio con 2001: Odissea nello Spazio; il premio è stato conferito per gli effetti speciali. Il diametro del set era di 12 metri circa ed era largo 3 metri. Le scene in astronave sono state girate nella centrifuga del Discovery con la telecamera fissa nella parte interna della ruota rotante per mostrare l’attore camminare ed effettuare il giro completo. Sono solo alcuni dei dettagli dei grandi effetti speciali per l’epoca. Anche le scenografie sono a dir poco pazzesche, se si considerano le dimensioni delle stesse: astronave, pianeti, spazio, deserti.

2001: Odissea nello Spazio, Regia: Stanley Kubrick, soggetto di Arthur C. Clarke, Sceneggiatura: Stanley Kubrick, Arthur C. Clarke – Durata:141 minuti,  – Attori principali: Keir Dullea, Gary Lockwood,William Sylvester, Daniel Richter, Leonard Rossiter

Premi e riconoscimenti

  • 1969 – Premio Oscar
    • Migliori effetti speciali a Stanley Kubrick, Douglas Trumbull
    • Nomination Migliore regia a Stanley Kubrick
    • Nomination Migliore sceneggiatura originale a Stanley Kubrick e Arthur C. Clarke
    • Nomination Migliore scenografia a Anthony Masters, Henry Lange e Ernest Archer
  • 1968 – Premio BAFTA
    • Migliore fotografia a Geoffrey Unsworth
    • Migliore scenografia a Anthony Masters, Henry Lange e Ernest Archer
    • Miglior colonna sonora a Wynston Rider
    • Nomination Miglior film a Stanley Kubrick
    • Nomination Un Award a Stanley Kubrick
  • 1969 – Kansas City Film Critics Circle Award
    • Miglior film
    • Migliore regia a Stanley Kubrick
  • 1969 – David di Donatello
    • Miglior produttore straniero a Stanley Kubrick
  • 1969 – National Board of Review Award
    • Migliori dieci film
  • 1969 – Cinema Writers Circle Award
    • Miglior film straniero
  • 1969 – Directors Guild of America
    • Nomination DGA Award a Stanley Kubrick
  • 1969 – Premio Hugo
    • Miglior rappresentazione drammatica
  • 1968 – Laurel Award
    • Road Show

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