Al Circolo Degli Artisti, Roma Village presenta il film L’INNOCENZA DI CLARA e MERCURIO meets FUORISCENA 5

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Mercoledì 24 Luglio, Roma Village, presenta:

Area Bistrot Kino (ore 19)

Kino Kids (Aperitivo per i genitori con attività per i bambini!)

Arena Live Kino (ore 20:30)

KinoLibri. Presentazione&Musica: ‘Le Ossa del Gabibbo‘ di Virginia Virilli con Margherita Vicario (cantautrice)

Arena Cinema Kino (ore 22)

L’Innocenza di Clara – T.D’Angelo (Ita, 2012.82′)

(il regista sarà in sala)

Mercurio meets Fuoriscena 5

w/

THE KONSPIRATORS
TOOT

ANGELS 69

dalle 19:00

ingresso libero / 5 euro proiezione Kino / 5 euro Arena Live Kino

@ CIRCOLO DEGLI ARTISTI

Via Casilina Vecchia 42 – Roma

06 70305684; info@circoloartisti.it

Area Bistrot Kino (ore 19.30)

Kino Kids (Aperitivo per i genitori con attività per i bambini!)

Tutti i mercoledì nello spazio bistrot del Kino Summer @ il circolo degli artisti ci sarà un laboratorio per i più piccoli dalle 19 alle 22!

Uno spazio creativo per i bambini dove ascoltare nuove favole e reinventarle come fosse un film, con disegni colorati e manualità…

Così mentre i più piccoli si divertono, i grandi possono gustarsi un aperitivo e cenare.

E con il primo drink della mamma, del papà o di chi ne fa le veci, un bicchiere di succo in omaggio per il pupo o la pupa!

Arena Live Kino (ore 20:30)

KinoLibri. Presentazione&Musica: ‘Le Ossa del Gabibbo‘ di Virginia Virilli con Margherita Vicario (cantautrice)

“Chissà se al decesso netto di Picozzi mi sarei abituata meglio che al suo lento e irreversibile rimpiccoglionimento”. È la figlia, di passaggio nella vecchia casa dei nonni in Umbria, a proferire questo paradossale dilemma. Picozzi, sua mamma, dorme, oramai inchiodata in un letto e lei nel guardarla finalmente riposare dopo mesi di girovagare per ospedali non può fare a meno di ricordare quando tutto quello, quasi vent’anni prima, ha avuto inizio. Si rivede così su quel palco impolverato in Piazza del Duomo a Spoleto. Ha poco più di nove anni e ha appena preso la parola per leggere il messaggio del sindaco sulla guerra nell’ex Jugoslavia che precederà il concerto di chiusura del Festival. Ed è lì, proprio mentre le oltre duemila persone assiepate la sommergono con un applauso di benvenuto, che lei la vede. Picozzi è seduta sul prato del terrazzino dei frati accanto a suo papà (in quel periodo impegnato con la sua ditta a restaurare gli affreschi di Filippo Lippi all’interno del Duomo) e indossa una gonna gialla. E sotto la gonna le sue gambe in quel momento accavallate, le danno subito la spiacevole sensazione di una differente nuance. “[…] Quel giorno registrai le gambe di mia madre come le uniche gambe malate della fila.” Eppure all’epoca Picozzi soffriva solo di un leggero fastidio al ginocchio. Ma durante una gita a Monteluco, la bimba sente per la prima volta aleggiare sulla sua testa quella terribile e fatidica parola. Succede infatti che la sua amichetta di scuola Loretta, approfittando di una pausa che la donna fa dal benzinaio, nel vederla rientrare in macchina, con l’incoscienza impertinente della fanciullezza le chiede a bruciapelo: “Perché zoppichi? Sei malata?”. Picozzi prontamente le risponde a tono, dicendole che si è solo operata al ginocchio e che presto guarirà. Ma la bambina dopo aver preso un opuscolo dall’auto la incalza. “Allora signora, già che ci siamo, ti posso fare un’altra domanda? […] Perché qui, su quest’opuscoletto, c’è scritto. SCLEROSI MULTIPLA È ANCHE STITICHEZZA?”…

Ci sono molti modi di raccontare una malattia devastante come la sclerosi multipla, sopratutto se questa ti riguarda da vicino. E certamente Virginia Virilli ha scelto il meno retorico e vittimistico possibile. La giovane attrice e autrice spoletina si fa interprete questa volta su carta di una battaglia feroce e totalizzante che non ammette sconti, quella con la sclerosi multipla. E lo fa con una scrittura ironica e dissacrante, capace attraverso tre tappe di crescita della voce narrante, di raccontare le speculari tappe della via crucis che Picozzi, sua madre, è costretta via via a subire. Così con gli occhi della bambina prima, dell’adolescente dopo e della donna poi, Virilli esplora sì l’evoluzione di un male devastante sia per chi lo vive sulla propria pelle che per chi è costretto inerme ad osservarlo dall’esterno, ma anche e sopratutto il mutamento in positivo che proprio una malattia così impattante è capace di generare su ogni componente della famiglia. Perchè questo si badi bene non è un piagnisteo sulla malattia e sul dolore. Questa è sopratutto una storia sulla potenza della vita. La vita parallela che intreccia i destini di una madre e di una figlia, la vita di una donna in divenire costretta a crescere suo malgrado con uno spettro nero dentro casa e dentro di sé la vita, o meglio la vitalità di una donna forte e tenace, capace di respingere il male sempre, non rassegnandosi mai ad esso, nemmeno quando questo ti ha completamente sconfitta. E attorno a questi caratteri la Virilli dipinge un’Italia, quella della provincia, con le sue morbose ambiguità, con i suoi voujeurismi, con le sue contraddizioni, ma anche con la forza ineguagliabile della solidarietà.

 

Arena Cinema Kino (ore 22)

L’Innocenza di Clara – T.D’Angelo (Ita, 2012.82′)

(il regista sarà in sala)

Cresciuti in Lunigiana, Maurizio e Giovanni sono amici nella vita e nella caccia, che praticano con passione. Imprenditore e scultore, condividono il marmo e un quotidiano tranquillo interrotto da Clara, una giovane donna che innamora Maurizio. Giovanni, sposato e annoiato, scolpisce madonne e desidera Clara, che sposa Maurizio ed è amante di Marco, un cantautore locale. Tra una battuta di caccia e un bicchiere di vino, arriva l’inverno che congela la campagna ma accende i cuori, avviando passioni e ossessioni. Clara, schiacciata dai silenzi e trascurata da Maurizio, cerca attenzione e premure tra le braccia di Giovanni, che tollera di condividerla con l’amico ma non con Marco. La sua gelosia innescherà una reazione a catena e una caccia all’uomo.

Sul confine, ideale e geografico (tra Toscana e Liguria), è appeso il noir di Toni D’Angelo, abitato da personaggi che vivono ambiguamente la vita, finendo per guadagnarsi l’inferno. La Lunigiana, sospesa tra due regioni e due stagioni, è l’ambiente ideale in cui rappresentare la relazione bene e male, che al fascino brutale dell’oscurità preferisce il lento affondare nella penombra. In quella penombra, la bionda dark lady di Chiara Conti si infila e si concede, esibendo un’apparente fragilità fisica piuttosto che una seduzione aggressiva. Noir ‘di provincia’, L’innocenza di Clara si muove tra la chiusura domestica e la progressiva apertura verso gli spazi esterni, scenari naturali a cui lo spettatore accede straniero come Clara. La protagonista emerge dal buio della galleria alla luce bianca dei marmi di Carrara, dove impatta la paranoia provinciale, dove incontra i suoi amanti e decide i loro destini. Un arrivo casuale il suo, una deviazione che la deposita dentro la grandiosità scenografica di una cava senza annullarne mai l’individualità fatale. Fata seduttrice, Clara è presenza attiva, creatrice, è un corpo femminile che produce storie e narrazioni, muovendo l’immobilità provinciale e orchestrando la stessa scena madre col padre, ricoverato in una casa di cura, per il piacere degli occhi di chi la guarda e l’accompagna. Dentro lo stesso abito, la protagonista vive due volte. Vive e poi rivive con gli stessi elementi, un diverso spettatore e un identico finale per chi ha deciso di (non) vedere il suo bluff.

Sofisticato e inafferrabile, alla maniera della sua femme fatale, L’innocenza di Clara testimonia l’impossibile utopia di una provincia sana in un sistema malato, da cui arriva e a cui ritorna Clara, probabilmente innocente, probabilmente colpevole, probabilmente magnifica occasione per alimentare e poi consumare un’ossessione. Lo sguardo maturo del giovane autore sulla provincia (italiana) scandisce un progressivo inoltrarsi nell’incubo, immergendo il suo noir in un’assolutezza di vita e di morte che l’abitudine alle relazioni urbane (qualche volta) stempera. Clara affonda coi suoi amanti in una dimensione primaria, che li mette a contatto con pulsioni radicali, lotte disperate e solitarie per la sopravvivenza in mezzo alla natura e ai suoi spazi estremi. Si sottrae a quella ininterrotta sospensione esistenziale la coppia dei giovanissimi amanti, su cui il regista sposta a intervalli l’attenzione. Circondati dall’ostilità degli adulti e isolati nella loro ingenuità virginale e nella purezza adolescenziale, gli innocenti sopravvivono alla caccia e ai colpi sparati per uccidere o per suicidare. Chiara Conti, piena di una bellezza vertiginosa, è ‘desiderata’ da Alberto Gimignani, Luca Lionello e Bobo Rondelli, volti e ‘voci’ che fanno scolorire e scomparire i ‘bravi ragazzi’ del cinema italiano.

 

Mercurio meets Fuoriscena 5

Mercurio è il primo pianeta del sistema solare, quindi il più vicino al sole. Mercurio nella mitologia è il messaggero degli dei. Il Mercurio è l’unico metallo che si presenta allo stato liquido a normale temperatura, proprio per questo viene anche chiamato argento vivo, e solo chi l’argento vivo lo ha nelle vene ne può far parte. Mercurio cerca e mette in vetrina il talento, in un suggestivo ensemble di musica, teatro, arte figurativa e digitale.

 

THE KONSPIRATORS

Dei Konspirators si sa ben poco. Secondo il Ministero dell’Interno si tratta di un gruppo di facinorosi sovversivi formatosi all’incirca nei primi mesi del 2008. Loro caratteristica principale è quella di incontrarsi in loschi e stantii garage e improvvisare interi album in un giorno solo, scambiandosi gli strumenti tra di loro tra una canzone e l’altra. La loro musica affronta senza alcuna remora né freno morale tematiche e generi diversi: dal rock, al punk, all’hardcore, alla bossanova, al metal, al folklore fino all’ubriacatura molesta e alla psichedelìa più sfrenata. Alcuni hanno provato ad etichettare il loro “genere” musicale come “Regressive Rock” (Reuters/Wikileaks)

 

ANGELS 69

Gli “ Angels 69 ” nascono nel giugno del 2009, da una formazione di 4 persone, (voce-basso-chitarra-batteria), per poi completare il loro primo ciclo ad agosto con l’inserimento della seconda chitarra (Andrea).

Cosi per tutta l’estate inizia la cosiddetta gavetta da neonato gruppo locale, con la partecipazione a vari concorsi (Festival degli sconosciuti 2009, FR studio 2010) e le prime serate a Ceccano (città natale) e nella provincia di Frosinone.

Dopo vari avvicendamenti, entra nel gruppo la seconda voce (femminile) che cambia in modo repentino l’attitudine musicale dei giovani musicisti. Si intraprende prima una strada più melodica, abbandonando la forte ispirazione punk iniziale, e dopo si trova un’ evoluzione “alternative” , sfruttando a pieno le caratteristiche di tutti i componenti.

Provando a definire la sonorità generale degli Angels 69 si può parlare di Alternative rock, con sfumature avvolte pop e avvolte più pesanti.

Durante Luglio 2011 la band registra il suo primo EP omonimo in “TRILAM STUDIO” , Recorded and mixed by Paolo Carlini (Me for Rent), messo tutt’ ora in ascolto e rilascio gratuito.

Le ultime vicissitudini portano una piccola modifica della line-up, con l’entrata alla batteria di Francesco (fine 2011), e la vittoria della prima edizione del concorso “Thinking about you” (Fiuggi), oltre alla partecipazione alla selezione finale provinciale del concorso “ITALIA WAVE” .

Tra le collaborazioni spiccano le serate insieme ai “Me for Rent” “Curtain Call” “LaRivolta”(NerdSoundRecords) e “At The Weekends” tra aprile e maggio 2011, e la presenza tra i gruppi di apertura nella data del “THEATRES DES VAMPIRES”

(Data del Moonlight Waltz World Tour 2011), durante “L’Imboscata 2011”.

Durante l’ estate del 2012 il gruppo viene selezionano come uno dei gruppi di apertura dei “Marta Sui Tubi”.

 

TOOT

Dicembre 2011, Roma, metti che un cantante (Luca Porfiri), un chitarrista (Luca Stefanini) e un batterista (Michele Lunati aka Murduck aka Mitch Buchannon) ,provenienti da un’esperienza indie rock sotto l’omonimo nome della band, si incontrano in un garage-pseudo-sala prove con un Dj di musica elettronica, Mr. DJ Flux (Fulvio Vitale) from Sostanze Records, con l’obiettivo di tirare fuori un genere musicale che mescolasse i due mondi di provenienza, un qualcosa dall’impatto forte, un ibrido tra la vena funk-punk del vecchio corso TooT e l’atti tudine elettro con sfumature di dubstep di Dj Flux.

Dopo un anno e mezzo possiamo dire di esserci riusciti, abbiamo creato una nostra identità, abbiamo suonato tanto, perché sentivamo che non era ancora abbastanza, che ancora non eravamo pronti, che ancora non avevamo creato un suono che era “nostro”. La presa di coscienza di esserci riusciti avviene nell’inverno 2012 con l’uscita del primo EP “Loading”, contenente 4 brani, tutto autoprodotto in casa. Non è stato facile, ci sono stati momenti in cui credevamo di non riuscirci, momenti in cui non avevamo ispirazione, energia negativa che si è tradotta anche in frequenti sessioni di “scazzi”, ma poi solo riprendere a fare la cosa che più ci piace e più ci unisce ci ha ridato fiducia, energia e voglia di riprendere il tutto in mano e gettare le basi per un progetto su cui puntare, il LIVE; il live funziona come quando fai l’amore con il tuo partner dopo averci litigato, ti sfoga e ti riempie di energia positiva, dà confidenza e fiducia in te stesso, e cosi sempre paragonando i live con tanti orgasmi (scusate), abbiamo aumentato la frequenza dei live, quindi degli orgasmi, ed ora stiamo carichi come non mai! Nuovo EP in uscita, feat, nuovi video, nuovi concerti, abbiamo una voglia matta di calcare e spaccare tutti i palchi su cui ci troveremo a fare la nostra musica, TOOT elettro-rock band da Roma, non vi serve sapere altro per ora.

http://www.ilkino.it/

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