“C’è qualcuno in casa tua”, trama e recensione


“C’è qualcuno in casa tua” – In una tranquilla cittadina del Nebraska un giovane giocatore della squadra di football americano del liceo viene ucciso da un misterioso killer mascherato, non prima di trovare in casa sua le foto di un pestaggio di un coetaneo omosessuale di cui si era reso protagonista. L’assassino, inoltre, invia contestualmente sugli smartphone di tutta la scuola le malefatte di questa e delle sue prossime vittime. Ad un certo punto il suo bersaglio diventa Makani Young (Sydney Park), ragazza che si è trasferita dalle Hawaii e che con i suoi amici proverà a interrompere la serie di omicidi.

“C’è qualcuno in casa tua”, recensione

Altro giro, ennesimo horror slasher, questa volta tratto dal romanzo bestseller omonimo di Stephanie Perkins. In attesa del 21 ottobre, quando uscirà nelle sale italiane “Halloween Kills” con Jamie Lee Curtis, dodicesimo capitolo della saga, e dopo la trilogia Netflix di Fear Street (che abbiamo recensito qui) proprio la piattaforma online lancia questo lungometraggio popolato da adolescenti con la regia di Patrick Brice (“Creep” E “Creep 2”). Il quale fin dalla prima scena che anticipa i titoli di testa non si discosta più di tanto dagli stilemi classici del genere e mira principalmente al suo dichiarato target giovanile. Per farlo miscela una serie di temi come omosessualità, bullismo e cancel culture esplorandoli però soltanto in superficie. E, non prendendo nemmeno minimamente in considerazione la trasmissione di un messaggio a riguardo, resta l’intrattenimento alimentato però più dal sangue che da brividi e suspense 

Apprezzabile l’espediente delle maschere con le fattezze della vittima di turno che l’assassino, il cui mistero sull’identità regge dignitosamente fino all’ultimo, indossa mentre uccide. L’ultima cosa che i ragazzi malcapitati vedono infatti prima di morire è il loro viso, quella che secondo il killer è la loro essenza che li condurrà alla morte. Ma è un po’ tutta la confezione tra interpreti, messa in scena, fotografia e colonna sonora a rivelarsi di discreta fattura. L’anello debole è invece la sceneggiatura di Henry Gayden (“Shazam!”), che manca di guizzi particolari e non riesce a mettere del proprio in un filone ormai super inflazionato. Eppure lasciava ben sperare il fatto che tra i produttori c’erano due portenti come Shawn Levy, regista di “Stranger Things”, e James Wan, co-creatore della saga di “Saw – L’enigmista”. Se di horror deve trattarsi, allora, tanto vale allora provare a uscire almeno in parte fuori dagli schemi (e dal solito target) e dare vita ad un’operazione nello stile di “A Classic Horror Story”.

“C’è qualcuno in casa tua” è disponibile in streaming su Netflix a partire dal 6 ottobre 2021.

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