“Come sono diventato un supereroe”, trama e recensione

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“Come sono diventato un supereroe”- Lo svagato agente di polizia Gary Moreau (Pio Marmaï) vive e lavora in una Parigi in cui pullulano i supereroi, tanto da poterne stilare una classifica di gradimento popolare. Le cose precipitano quando attraverso la semplice inalazione di alcune fiale speciali chiunque diventa capace di acquisire il superpotere di incendiare tutto o sparare raggi laser dagli occhi. Il tenente Moreau indagherà sul caso con l’ausilio dell’agente Cécile Schaltzmann (Vimala Pons) e nel mentre torneranno al pettine alcuni nodi relativi al suo passato e all’accantonamento dei suoi superpoteri. Nodi che lo legano ad altri due supereroi buoni come Monté Carlo (Benoît Poelvoorde) e Callista (Leïla Bekhti), che interverranno a dare man forte.

“Come sono diventato un supereroe”, recensione

Un film sui supereroi atipico, senza eccessi di violenza e spargimento di sangue, che quasi normalizza i superpoteri e si concentra in larga parte sulle indagini portate avanti dai protagonisti, che pezzetto dopo pezzetto arriveranno a svelare la verità. Al centro di tutto il contrasto tra chi nasce con un superpotere e chi escogita altri metodi artificiosi per entrarne in possesso e utilizzarlo in maniera negativa. Non può a questo proposito non tornare alla mente la serie “The Boys” disponibile su Amazon Prime Video, che mostra qualcosa di analogo in maniera molto meno edulcorata.

L’esordio alla regia di Douglas Attal prende le mosse da un romanzo omonimo del 2007 di Gérald Bronner. Affiatata la coppia di interpreti Marmaï-Pons, ai quali sono affidati due personaggi molto diversi e ben caratterizzati. In un ruolo insolito per un umorista come lui (“7 uomini a mollo”) colpisce l’esperto Benoît Poelvoorde.

Non si tratta di un film perfetto ma questo non ne pregiudica particolarmente l’esito in termini di intrattenimento. Certo molto incide anche il budget a disposizione, come è inevitabile per questo genere. Qualche spiegone di troppo viene fornito attraverso i servizi del telegiornale, mentre gli effetti speciali appaiono abbastanza convincenti, con qualche scelta discutibile nelle scene finali. Ma considerata l’overdose attuale di produzioni incentrate sui supereroi va sottolineato il merito di Attal di essere riuscito a ritagliarsi uno spazio degno di nota attraverso alcune idee azzeccate, un felice mix di generi e un buon cast. La scena posta a metà titoli di coda prova a lasciare aperta la porta ad un eventuale sequel che però dubitiamo ci sarà.

“Come sono diventato un supereroe” è disponibile in streaming su Netflix a partire dal 9 luglio 2021.

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