Film al cinema L’esorcista del Papa, trama e recensione

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L’esorcista del Papa – 1987, Tropea. Padre Gabriele Amorth (Russell Crowe) viene mandato ad esorcizzare un ragazzo che si rivelerà in realtà non posseduto, ma vittima di problemi mentali. Un nuovo incarico gli viene poi affidato direttamente dal Papa (Franco Nero) che lo invia in terra spagnola presso un monastero sconsacrato, dove un caso analogo nasconderà invece una cospirazione che vede il Vaticano connivente.

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L’esorcista del papa, recensione

Ottimo esordio al botteghino per “L’esorcista del Papa”, che incassa nell’ultimo fine settimana meno soltanto di “Super Mario Bros – Il film” (che abbiamo recensito qui), capace di superare i tredici milioni di euro complessivi.

Il film prende ispirazione dai libri “Un esorcista racconta” e “Nuovi racconti di un esorcista” di Gabriele Amorth, presbitero ed esorcista modenese assai controverso.

Con un budget di diciotto milioni di dollari già raddoppiato dagli incassi mondiali ha suscitato il risentimento dell’Associazione Internazionale degli Esorcisti, che puntano il dito contro le atmosfere in stile “Il codice da Vinci” che confonderebbero le acque nello stabilire dove sia il bene e dove il male tra diavolo e Chiesa.

Il regista australiano Julius Avery, reduce da “Samaritan” con Sylvester Stallone qui la recensione), mette a confronto due frange all’interno della Congregazione per la Dottrina della Fede: quella conservatrice del cardinale Lumumba e quella del nuovo corso guidata dal cardinale Sullivan che vorrebbe mettere da parte padre Amorth, Capo Esorcista del Vaticano per trent’anni fino al 2016. Quest’ultimo viene reso come un antieroe indomabile, con le sue convinzioni e i suoi modi di operare che nessuno può nemmeno pensare di cambiare. Sono proprio queste sfumature a rendere appetibile il lungometraggio e a differenziarlo da altri di genere analogo.

Ancora una volta l’intrattenimento prima di tutto dimostra di fare immediatamente presa sullo spettatore medio italiano, legato anche alla star di turno che qui regge gran parte dell’operazione.

Russell Crowe, a questo proposito, dona brillantezza e profondità al suo personaggio, creando con la sua interpretazione tutti i presupposti per aprire una potenziale saga.  Al suo fianco a fare squadra con lui e ad interpretare Padre Esquibel c’è Daniel Zovatto. La sceneggiatura parte da una base di riferimenti reali a Gabriele Amorth per prendersi poi diverse licenze, sfiorando soltanto l’horror per privilegiare invece il thriller investigativo. Non appare particolarmente solida, non c’è sempre grande ritmo né plausibilità ma soltanto da abbandonarsi alle suggestioni della visione senza farsi troppe domande.

“L’esorcista del Papa” è sbarcato nelle nostre sale a partire dal 13 aprile 2023.

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