Quando – Nel 1984 il diciottenne Giovanni (Neri Marcorè) entra in coma in seguito ad un incidente occorsogli il giorno dei funerali di Enrico Berlinguer.Trentuno anni dopo si risveglia in un’epoca completamente diversa e per ambientarsi dovrà contare sulla suora che lo ha assistito (Valeria Solarino) e su Leo (Fabrizio Ciavoni), muto selettivo.
Il comunismo non esiste più, sua figlia Francesca (Dharma Mangia Woods) è nata e cresciuta senza di lui eppure Giovanni riuscirà a trovare in questo presente ancora qualche raggio di sole e di speranza.
Quando, recensione
Ai piedi del podio dell’ultima classifica nostrana del boxoffice troviamo il nuovo film di Walter Veltroni, che per la seconda volta abbandona il genere documentario per trasporre un suo romanzo omonimo del 2017 sceneggiato con Simone Lenzi e Doriana Leondeff.Se guardiamo al libro ci sono alcune differenze obbligate ma resta intatta la necessità del protagonista di trovare nuovi punti di riferimento ai quali appoggiare la propria esistenza.
Rispetto invece ad un esperimento cinematografico simile come “Goodbye, Lenin!” di Wolfgang Becker qui abbiamo a che fare con un protagonista che viene messo subito davanti ai cambiamenti radicali.Giovanni siamo in realtà un po’ tutti noi, che spesso non sappiamo più in cosa credere e che sentiero percorrere per provare a cambiare in meglio le cose.
Ad interpretarlo troviamo un Neri Marcorè che raccoglie e vince una sfida non semplice in partenza, con dolcezza e capacità di fare nostro lo smarrimento del suo personaggio.Che è un po’ come un bambino, capace ancora di focalizzare la sua attenzione e guardarsi intorno anche perché non sa cosa sia uno smartphone.
Veltroni riversa nella sua opera, a parte la passione per Enrico Berlinguer già tributata in un documentario, ciò in cui crede ponendosi il problema di una memoria e di ideali non facili da tramandare.La sua regia si mette al servizio di una storia lineare; è il suo modo oggi di fare politica, dopo aver abbandonato quel tipo di carriera nell’ormai lontano 2013.
Ne viene fuori un film garbato che però, pur non glorificando un passato che non c’è più, non riesce sempre a dribblare la retorica a spese dell’intensità e dell’impatto emotivo.Tra commedia e dramma rileviamo ad ogni modo una certa vena autoriale e un intreccio godibile che ha una sua solidità, un ritmo compassato e un messaggio che indica la via maestra nel coltivare i giusti rapporti umani.
“Quando” è sbarcato nelle nostre sale a partire dal 30 marzo 2023.