Charlie (Brendan Fraser) è un professore che vive isolato dal mondo, pesa 250 chilogrammi e insegna da remoto senza mostrarsi in webcam. È solo, fatta eccezione per l’infermiera Liz (Hong Chau, vista recentemente in “The Menu” che abbiamo recensito qui) che lo assiste soprattutto quando i medici gli comunicano che non gli resta tanto da vivere. Charlie allora si rimette in contatto dopo anni con la figlia Ellie (Sadie Sink), che insieme all’irruzione nella sua vita di Thomas (Ty Simpkins) gli farà riattraversare gli errori del passato e il dolore che questi hanno causato.
The Whale, recensione
Nasce da un adattamento di un’opera teatrale di Samuel D. Hunter (qui sceneggiatore) uno dei film più attesi in sala di questo inizio 2023. Darren Aronofsky, regista di “The Wrestler” e de “Il cigno nero”, tentava da un decennio circa di realizzare questo lungometraggio fortemente voluto e per il quale faticava a trovare l’attore protagonista per lui più congeniale. Al centro di un suo lavoro troviamo ancora una volta la condizione fisica, imprescindibile da un percorso di riconciliazione con sé stessi e con la propria storia.
Bernard Fraser ha indossato una tuta prostetica dal peso di 130 chilogrammi scolpita digitalmente e realizzata con una stampante 3d, con una preparazione di sei ore ogni giorno di lavorazione. Serissimo candidato all’Oscar come migliore attore (il film corre anche per la miglior attrice non protagonista con Hong Chau e giustamente per il miglior trucco), interpreta un personaggio non facile, nella cui esistenza manca essenzialmente l’amore per chiunque e per la sua stessa vita. Abbandonato ad un’inerzia dagli esiti mortali, la sua distruzione sta per compiersi eppure Charlie decide di invertire drasticamente la rotta nei suoi ultimi giorni. Tutto passa da uno sguardo che rende superflue le parole, intenso ed eloquente quanto basta. Tanta energia scaturisce invece per contrasto dalla prova brillante di Sadie Sink, la Max di “Stranger Things”.
Un film volutamente claustrofobico, tutto girato nella confusionaria abitazione del protagonista, per forza di cose molto verboso e che alterna recitazioni carichissime al sapiente lavoro per sottrazione svolto da Fraser. Aronofsky opta per un formato televisivo che non sfrutta l’ampiezza dello schermo cinematografico per farlo risultare ancora più ingabbiato nel suo mondo senza uscita. Il risultato è profondamente toccante ed emozionante, nonostante gli sfori melodrammatici che tolgono una certa autenticità.
Dopo la presentazione dello scorso settembre alla Mostra di Venezia “The Whale” è sbarcato nelle nostre sale a partire dal 23 febbraio 2023.